interviste jena

Published on Agosto 8th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Uomo da corsa. Megamusic intervista Jena

Gianluca Favero, per tutti Jena, è il protagonista dell’intervista odierna su Megamusic. Il cantautore lombardo, dopo tanti anni vissuti da protagonista sulla scena punk con i Black Vomit, torna a proporsi sul mercato discografico con un progetto solista, dove il punk, in parte, lascia spazio a un rock decisamente più pulito che porta a una contaminazione di generi. Parliamo di Bruklin che uscirà il 25 settembre (Musica Cruda Label), anticipato da Uomo da corsa, singolo uscito nei mesi scorsi. Il videoclip, realizzato in un unico piano sequenza di cui Jena è il solo protagonista, dà un assaggio della sua presenza scenica nei live. Abbiamo rivolto alcune domande a Jena che ci racconta dei suoi progetti discografici e di molto altro…

Dopo tanti anni con i Blak Vomit, ecco la svolta solista. Come nasce questa scelta?

Spesso è fisiologico che dopo molto tempo passato insieme, tra live, eventi, studi di registrazione e altro ancora, ci sia voglia di cambiare o comunque una flessione. È arrivata pian piano una mancanza di motivazioni, non c’era più l’entusiasmo di una volta e allora ti accorgi che è arrivato il momento di cambiare. E allora eccoci qui con Uomo da corsa.

Il vostro pubblico vi ha sempre seguito con particolare entusiasmo. Come ha preso la notizia dello scioglimento?

Molti si sentono traditi, la gente di solito non accetta che le cose possano cambiare o che ci sia un’evoluzione. Credo sia una cosa normale, ci si aspetta sempre che quella band che magari viene anche associata a determinate emozioni, canti in eterno, come un matrimonio perfetto.

Una vita con la tua band, ora questa nuova carriera. Quali sono le novità principali che stai notando?

Sicuramente aumentano le responsabilità. Si regge tutto su di me, perchè le decisioni finali mi spettano. Questo ti dà libertà perchè non devi rendere conto a nessuno. Ma chiaramente ogni cosa va fatta nel migliore dei modi, senza superficialità. I pezzi sono abituato a scriverli da sempre, quindi da questo punto di vista non ci sono state particolari differenze.

jena

A settembre uscirà Bruklin e intanto il pubblico da giugno ha potuto conoscere il primo singolo Uomo da corsa. Come nasce questo brano.

A dire il vero l’ho scritto più di un anno fa, non è stato molto difficile, con un giro chitarra è venuta fuori la musica e contemporaneamente le parole. In effetti mi sento un uomo da corsa, con tutta la frenesia e l’agitazione che ne consegue. Quindi è un brano a tratti autobiografico ma non solo.

Come mai la scelta di questo titolo per l’album?

Ho storpiato Bruklin perchè cercavo un qualcosa che rimanesse nella mente, che fosse ricordato. Credo di aver visto il Padrino di recente e di aver associato qualche elemento.

Come è stato il lavoro di produzione. Ci sono state delle difficoltà?

E’ stato un lavoro molto intenso, durato circa un anno e mezzo, ma davvero soddisfacente. Spero che il pubblico potrà apprezzare. È un album registrato come si faceva una volta,  senza filtri. Con i musicisti che hanno lavorato con me ho trovato il giusto feeling e passo dopo passo abbiamo sempre trovato la soluzione a ogni problema.

Il videoclip di Uomo da corsa ha un unico piano sequenza. Cosa ci dici in proposito?

Inizialmente avevamo altre idee, poi ci siamo resi conto che l’impatto con il viso era forte e ci siamo mossi in quella soluzione raggiungendo un risultato apprezzabile. 

Quali sono state le tue influenze artistiche nel corso degli anni e quali band hai apprezzato particolarmente?

Ho sempre ascoltato tantissima musica, spaziando nei generi. Sono legato a band che hanno fatto la storia. Parlo dei Doors, Beatles, Rolling Stones, Sex Pistols ma anche Clash, Strokes, Nirvana. 

Quali band degli ultimi anni apprezzi più di altre?

Gli Arctic Monkeys mi piacciono molto. In Italia i Ministri, la prima band che ho ascoltato anni fa sono stati invece i Litfiba.

Cosa ne pensi della crisi dell’industria discografica?

Il tutto va di pari passo con la crisi generale che c’è in Italia e non solo. Quando le cose andavano bene i dischi si vendevano e pure parecchio. Oggi si scarica la musica gratis. Prima le registrazioni erano più impegnative. Oggi la cosa buona è che ci sono molti più live, che quasi sempre rappresentano la principale fonte di guadagno. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi anni. 

Progetti futuri di Jena?

Intanto far conoscere sempre di più la mia musica, lanciare nel migliore dei modi il mio album e poi provare a migliorarsi sempre…

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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