interviste

Published on Gennaio 18th, 2021 | by Antonio Tortolano

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Tavo racconta la sua “Rivoluzione”

Dallo scorso 8 gennaio è in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Rivoluzione” (Noize Hills Records / Artist First), il nuovo singolo di Tavo.

Siamo soliti associare questa parola al cambiamento. Ai grandi ideali storici. Tavo nel nuovo singolo attribuisce a “Rivoluzione” il significato di imperturbabilità di rigenerazione dopo la sconfitta, dopo il dolore. La capacità di resistere. Di tornare al punto esatto di partenza come esseri immutabili. Inossidabili.

Francesco Taverna, in arte Tavo, è un cantautore alessandrino classe 1993 che figura tra gli artisti emergenti del panorama indie pop italiano. Dopo il suo primo concerto, al Circolo Ohibo di Milano, Tavo trova presto spazio su palchi come Rocket club (Linoleum), Spaghetti Unplugged, Le Mura, Tendenze Festival, Radical Sheep Festival, Arezzo Wave e molti altri, ottenendo riconoscimenti come “Miglior performance live”. Presenta il nuovo tour 2020 in un concerto con i Sick Tamburo presso il Lab Alessandria.

Viene definito su riviste e pagine di settore  come “Uno tra i profili più interessanti del panorama indie italiano” con il suo album d’esordio “Funambolo” (Noize Hills Records, 2018), una raccolta di melodie leggere e testi falsamente ironici che dipingono situazioni di vita dall’equilibrio instabile.

Chi è Tavo?

Io sono Francesco Taverna. Siccome in questo progetto non esiste una reale distinzione tra persona e personaggio ho scelto TAVO, nome che mi è stato affibbiato dalla prima elementare per via del mio cognome, come nome tra virgolette d’arte.  Ho 28 anni e vengo dalla tutt’altro che ridente provincia di Alessandria.

Da che generi musicali è influenzato il tuo background?

Ho sempre ascoltato veramente di tutto, rock, pop, cantautorato italiano ed internazionale, musica jazz al conservatorio, musica elettronica e cosi via.  Non ho mai ascoltato musica “a compartimenti stagni”. Soprattutto quando scrivi è importante avere il maggior numero di ingredienti per creare una ricetta il più possibile originale e tua. 

Nel tuo nuovo singolo, “Rivoluzione”, inviti tutti a resistere, ma come?

In realtà, invito a farsi forza per cercare di tornare il più possibile immutabili al punto di partenza o a dove ci si è lasciati. Invito ad essere “inossidabili”. Ho conosciuto una persona che ha lottato con la vita e nella quale ho imparato e continuo ad imparare tanto. Mi sarei aspettato di vederla fragile, di doverle stare accanto per raccogliere i pezzi che avrebbe perso lungo la strada, per sorreggerla. Invece ho capito che lei stessa  “era davanti a tutti quanti”. Mi sono sentito piccolo. In questa canzone, ho solo osservato, nella speranza, un giorno di avere parte di quel coraggio. Sono stato lo spettatore del più grande documentario e lettore del più grande libro sull’umanità e sul coraggio.

Ti manca suonare dal vivo?

Spero di suonare tanto e di riprendere il tour “Il tempo di ballare” che purtroppo si è congelato a inizio del 2020.
Mi manca il contatto con le persone. Mi manca stare sul palco.

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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