interviste

Published on Novembre 21st, 2016 | by Antonio Tortolano

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OMC vol.2: Megamusic intervista Pàmela Pagano

Oggi su Megamusic vi proponiamo l’intervista a Pàmela Pagano, direttore di One More Lab, etichetta indipendente che lo scorso 2 settembre ha pubblicato OMC vol.2, una nuova compilation che unisce gli artisti più innovativi del momento. E’ rappresentata un po’ tutta Europa, dalla Spagna alla Norvegia, dalla Germania all’Italia spaziando negli Usa e nel resto del mondo. La OMC2 è il frutto della collaborazione tra One More Lab e FM Magazine (noto magazine in UK). Entrambe le realtà, conosciute ed apprezzate nell’ambiente musicale dall’underground al pop, hanno unito le forze in questa grande occasione per dare voce a nuovi artisti in tutto il mondo. Al successo della prima edizione, ne ha fatto seguito una seconda dove spiccano diversi nomi interessanti come la stessa Pàmela Pagano ci racconta in questa intervista…

Pamela, qualche mese dopo l’uscita di OMC vol.2 sei soddisfatta del riscontro finora ottenuto?

Assolutamente sì, la One More Compilation sta riscuotendo molto successo all’estero e soprattutto in U.S.A, Canada e Russia.

Artisti che arrivano da tutto il mondo e Inghilterra e Usa che sembrano essere particolarmente interessate a questo prodotto discografico. Come avviene la selezione dei brani?

Per selezionare i brani, mi affido in primis ad una sensazione e cioè al primo ascolto. In soli 30 secondi mi basta capire se la traccia è interessante. Inoltre c’è la collaborazione con FameMagazine UK, che fa scouting e che quotidianamente intervista, promuove e sceglie artisti di tutto il mondo, per le sue pubblicazioni. È interessante vedere come gli artisti crescono sperimentando per mettere a punto il proprio sound. È quello che dovrebbero fare tutti i musicisti. Un sound di qualità si ottiene, non copiando un genere o un artista similare, ma credendo nelle proprie capacità, laddove ci fossero.

nina1

Rispetto al primo volume, quali sono le principali novità che avete apportato?

Il criterio è sempre lo stesso. Raggruppare dei brani che in realtà non hanno in comune un genere, ma scegliere artisti che sono in ‘movimento’. Non a caso, molti, sono poi usciti con un full EP oppure hanno firmato con una grossa label. La soddisfazione massima è proprio quella di averli messi in evidenza, prima di altri. Ad esempio, il brano ‘Think’ di Kaleida fece parte solo successivamente della colonna sonora del film John Wick con Keanu Reeves, ‘No Compromise’ di Mercutio è stato incluso nella colonna sonora de ‘L’esigenza di unirmi ogni volta con te’ film con Claudia Gerini. Anche altri artisti scelti per la Compilation stanno riscuotendo un discreto successo. Totem in U.S.A., gli Heel, che ho incontrato personalmente a Londra, stanno facendo un tour in tutta l’Inghilterra, grazie al nuovo album, Nina è in tour in Germania, dopo essere stata ospite al Canadian Music Week, Nikki’s Wives invece, è attualmente supporter delle date americane di Cee Lo Green, i Palast sono usciti con il loro primo EP e saranno in tour in Germania a partire da Gennaio 2017, DI è uscita con un Ep con tutti remix del brano ‘Opium’, di cui noi abbiamo l’esclusiva di quello realizzato dai famosi Dj producers Rich B &Phil Marriot, tra l’altro, con cui sono in contatto. E nomino Girls Bite Dogs, Brioni ed Anqui, ne sentirete parlare presto.

C’è un brano e un artista di cui siete particolarmente orgogliosi di avere nella vostra compilation?

Ce ne sono tanti. Sicuramente Polyna e Nina Schofield. Quest’ultima ha anche già un contratto con 23rd Precinct, un publisher importante. Faranno molta strada, perché corrispondono esattamente a quello che funziona, un pop elettronico affiancato ad un’immagine vincente. Mi dispiace per non aver chiuso il contratto con The Neighbourhood ormai famosi, e con CASI, che sta continuando l’ascesa tra gli artisti alternative e che, ultimamente, ha aperto uno dei concerti di MØ.

polina

Cosa ne pensi dell’attuale momento dell’industria discografica? Label indipendenti e Major, come andrà a finire?

L’impegno c’è, almeno da parte delle indipendenti, anche se non tutte le idee sono realizzabili. Sarebbe un sogno poter avere supporti economici dagli editori. Per quanto riguarda le major, continuo a vedere grandi nomi dell’industria discografica affiancati a nomi del pop italiano di discutibile talento. Forse dovrebbero cambiare i direttori artistici o almeno fare un piccolo ‘change’. Noi abbiamo appena vinto un premio al Fim, la Fiera Internazionale della musica, come etichetta italiana per la musica internazionale. Un po’ ci aiuta, almeno nella direzione da prendere!

 Parallelamente al lavoro di discografica, porti avanti quello da vocal coach. Quanto è importante mettere al servizio di giovani talenti la tua esperienza?

Moltissimo. Io da loro prendo spunto, carica ed emozioni. Mi incantano con la loro passione e vorrei non deluderli mai. Per questo partecipo da sempre a varie iniziative per i cantanti come il Festival di Castrocaro, Sanremo Rock, premi per il musical ecc. Anche se credo sempre meno ai concorsi, capisco che non ci sono tante possibilità per emergere, prima di poter realizzare un serio progetto musicale.

 Con il tuo team come imposti il lavoro? Viaggiate molto?

Da almeno un anno e mezzo facciamo la spola tra Roma e Londra. Incredibile come queste città così diverse tra loro, siano fondamentali per i nostri contatti. Sarebbe bello poter aggiungere Los Angeles, per ora meta lontana. Ma ci sono buoni feedback e riscontri positivi del nostro lavoro anche da lì. Mai escludere niente. Capisco che non abbiamo ancora un artista da TOP HIT, ma per questo bisogna lavorare sugli artisti che mettono a disposizione la propria arte e che si fanno guidare nella crescita artistica.

 C’è un genere musicale che Pamela Pagano predilige?

Adoro tutta la musica. Essendo partita nella mia carriera, come danzatrice professionista e performer nel teatro musicale, ho iniziato ad ascoltare quella classica dei balletti, quindi Romeo e Giulietta di Prokofiev e le 4 stagioni di Vivaldi, emozionanti. Poi la mia passione per Broadway e il West End, quindi Webber e gli autori più giovani come Sheik, quello di ‘Spring Awakening’, quindi il pop musical. Tanti grandi della musica moderna ora si dedicano al teatro, come i Green Day, Cindy Lauper ed Elton John.
Mio padre ascoltava dal reggae di Peter Tosh al blues di B.B. King. Mamma, coreografa, ascoltava di tutto ed io a 12-13 anni già mi compravo i 33 giri! Ho ancora da qualche parte, i dischi di Chemical Brothers, The Smiths, Simple Minds e mi piaceva un artista che si faceva chiamare Danny Wilson quello di ‘Mary’s prayer’, un capolavoro della pop new wave. Anche se ero piccola, gli anni ’80 sono rimasti musicalmente un vero e proprio riferimento. Una delle prime coreografie di danza moderna è stata su musiche di Peter Gabriel! Avevo solo 17 anni. Un mio pensiero va quindi alle icone scomparse ultimamente e mi riferisco a Steve Strange dei Visage e a Pete Burns dei Dead or Alive.
Quando ho iniziato a cantare con la mia band, mi piaceva reinterpretare canzoni rock di Alannah Miles, Melissa Etheridge, Tracy Chapman e l’elettronica di Portishead, Neneh Cherry, un mondo prettamente femminile. Questo non farebbe più la novità.
Ora per me c’è il rock di Nothing but Thieves e Foals, il pop di Lilly Wood and The Prick, l’elettro-soul di Aquilo, Devics, Broods ma anche il pop del nuovo disco di Rick Astley, proprio quello degli anni ‘80 e il disco più ‘business market’ dei Twenty One Pilots, e poi ancora il ‘one music man’ come Jack Garratt, Eden o Stephen. Notare, nulla di italiano, anche se sono sempre molto attenta agli autori.

 Progetti futuri? E’ in programma un Volume3?

Con il tempo ho imparato ad ascoltare il lato B di ogni cosa. Da qui la mia passione a mettere in evidenza ciò che altri non fanno al primo ascolto.
E quindi assolutamente sì, per la compilation Vol.3, con altri international artists. Inoltre presto l’uscita discografica del secondo singolo dei Sama, con tre date live a Londra, le registrazioni del disco dei Meds, Il nuovo album dei Toot. E per le altre novità…basta seguire il nostro nuovo programma, a cura del team di One More Lab, su RadioKaosItaly dal titolo ‘Around The Corner’, in onda tutti i venerdì dalle ore 16 con tutte le novità più cool della scena elettronica e pop internazionale. Vi aspettiamo!

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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