Published on Maggio 25th, 2020 | by Antonio Tortolano
0La festa: Megamusic intervista Cristiano Turato
Oggi su Megamusic vi proponiamo l’intervista a Cristiano Turato. L’ex voce dei Madaleine e dei Nomadi torna sul mercato discografico con La festa, album uscito lo scorso 10 aprile, in piena emergenza coronavirus. Il disco è stato anticipato dai singoli Atlantide e Follia (certificato oro in Brasile con più di 1.500.000 ascolti collecting streaming). L’album è composto da dieci brani inediti. Attualmente è in rotazione il singolo La festa. Scritto e prodotto dallo stesso Cristiano Turato insieme a Alberto Roveroni e Francesco Pisana, “La festa”, si avvale della partecipazione di Carlo Kaneba, che nella title track recita un particolare monologo in siciliano e di Max Greco, Daniel Bestonzo e Francesco Pisana. Il disco è stato registrato e mixato da Alberto Roveroni presso Le Park-Milano e masterizzato da Pietro Caramelli presso gli studi Energy Mastering e LePark-Milano. Cristiano Turato è stata la voce dei Nomadi dal 2012 al 2017.
Cristiano, come nasce questo tuo lavoro discografico?
Si è trattato di un percorso lungo, con i dieci pezzi che sono stati scritti in momenti differenti. Con Alberto Roveroni e Francesco Pisana sono stato in Val di Casies e abbiamo trasformato un maso in uno studio di produzione. Non è facile trovare la giusta ispirazione. Sicuramente il luogo così particolare ha favorito la scrittura, ho sempre bisogno di silenzio e di una atmosfera a me consona. La festa è nata lì.
Cosa puoi dirci di questo ultimo singolo e della collaborazione con Carlo Kaneba?
“Il nostro percorso è fatto di passi. “La festa” è la manifestazione in parole e note di una piccola strada riconoscibile ma quello che io ritengo meraviglioso, sono le scelte che rendono reale e visibile lo spazio tra un piede e l’altro. Quello spazio è il senso della “Festa”. Riempirlo dovrebbe essere il nostro primo pensiero e sono le scelte prese tutti i giorni, anche quelle più insignificanti, che determinano la direzione dei nostri passi. Io e Carlo Kaneba rappresentiamo mondi differenti, distinti e distanti tra loro ma con lo stesso amore per il proprio paese, l’Italia. È stato facile abbracciarci in questo featuring nel quale i nostri cuori e le nostre professionalità hanno cercato attraverso la musica e le parole, una via per rendere omaggio alla bellezza che tutti noi sappiamo essere viva mai come adesso. Carlo ha accettato con entusiasmo di far parte di questo progetto che spero possa ripetersi in futuro”.
Ti aspettavi i numeri che Atlantide ha avuto in Brasile?
Più che altro è stata una conferma. Il sud del mondo è più gioioso, vive di energia, sa rinnovarsi e allo stesso tempo mantenere intatte le tradizioni. Questo accade anche con il nostro Meridione. Magari ha tanti problemi ma non molla mai e ha spesso da insegnarci. Io sono di Padova ma dentro ho un fuoco che mi fa sentire vicino al sud. La vita è emozione, semplicità, a volte anche imperfezione. In Brasile hanno saputo apprezzare nel modo giusto questo mio brano.
Per te cinque anni importanti in un gruppo storico come i Nomadi. Che tipo di emozione si prova quando per la prima volta sali su un palco con una band che ha toccato tante generazioni?
Sicuramente sono emozioni che ti porti dentro per sempre. I Nomadi sono un gruppo che non morirà mai e con un pubblico vastissimo. Sono stati anni piacevoli e che mi hanno fatto crescere e capire tante cose. L’ambiente musicale è particolare e in ogni contesto devi saper prendere il meglio per imparare cose nuove. Sicuramente ho potuto conoscere persone davvero stimolanti con cui poter parlare e discutere di tutto. E poi il pubblico che segue sempre con passione la band, ovunque.
I Nomadi fanno parte del tuo passato più recente ma parlare di Cristiano Turato significa anche Madaleine, Oradaria, Ivideo…
Normale che la gente si ricordi soprattutto dei miei trascorsi ne I Nomadi, sia per la storia della band che per il fatto che è la più recente e che la bella esperienza con i Madaleine è datata 2002 per proseguire per altri 10 anni dopo che era terminato il progetto Oradaria. Ma non dimentico mai quanto sia stato importante fondare quel gruppo, inizialmente un trio. che poi subì dei cambiamenti. La collaborazione con Alberto Polveroni permise la svolta pop rock elettronica. Il progetto Ivideo è più recente, del 2016, un duo elettro pop con un album all’attivo.
Cosa cambierà anche dal punto di vista discografico dopo l’emergenza Covid?
Forse c’è una grande opportunità, quella di ripartire da zero. Nella vita è sempre tutto così programmato e prevedibile, che anche chi produce musica pensa che tutto sia lineare e che dopo un album verrà un altro album, in quel mese di quell’anno. Non è sempre così. Cerchiamo invece di capire come si può lavorare diversamente ripensando a tutto a quello a cui siamo abituati in modo diverso.
Quali sono i progetti futuri di Cristiano Turato?
Come tutte le persone che fanno musica, la speranza è quella di tornare al più presto a cantare e suonare davanti al pubblico. Viviamo di questo e quel tipo di emozioni vogliamo riviverle al più presto. E poi sicuramente c’è la scrittura, non ci si ferma mai. Speriamo che il 2021 possa riservarci delle piacevoli sorprese.