interviste matthew lee

Published on Luglio 31st, 2015 | by Antonio Tortolano

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D’altri tempi: Megamusic intervista Matthew Lee

Ha vinto il Coca Cola Summer Festival nella categoria “Giovani” e lo scorso maggio ha debuttato sul mercato discografico con D’altri tempi. Parliamo di Matthew Lee, cantante, pianista e performer che oggi è protagonista del nostro spazio dedicato alle interviste su Megamusic. L’album è stato realizzato con l’intervento di autori e produttori sia italiani che internazionali e, in particolare, vede la collaborazione di Luca Chiaravalli, Claudio Guidetti, Mousse T e Chris. Matthew Lee ha scoperto grazie al padre la passione per il rock ‘n’ roll e per la musica anni 50 e non solo. Il suo idolo è Jerry Lee Lewis e i suoi live in giro per il mondo sono travolgenti. L’estate di Matthew Lee non conosce pause visto che il suo D’altri tempi tour prosegue in giro per l’Italia fino a settembre.

Come nasce la passione per la musica anni 50?

Ho iniziato a suonare il pianoforte e a  ad appassionarmi di musica quando avevo 11 anni. Il conservatorio è stato importante per me. Ma la cosa più significativa è stata quella di avere in casa mio padre, un grandissimo fan di Elvis e che di conseguenza aveva tua la sua discografia. Un giorno ho deciso di ascoltare un album ed è stato qualcosa di illuminante. Immaginavo sempre il pianoforte come qualcosa di troppo classico e invece in quel momento avevo capito che c’era chi sapeva suonarlo anche in maniera divertente. Ascoltando questi dischi ho provato a risuonarli. Chiaramente erano tutti nomi eccellenti da Jerry Lee Lewis a Ray Charles e Little Richard. Ognuno di loro mi trasmetteva qualcosa di diverso. Un mix di loro ed ecco venir fuori Matthew Lee.

Tanti live in giro per il mondo e intanto è arrivato D’altri tempi. 

Questo è il mio primo “vero” lavoro discografico  dove ho curato ogni canzone ed ogni dettaglio insieme ad alcuni dei più importanti produttori italiani ed internazionali. L’abbiamo registrato in tre Paesi diversi (Italia, Inghilterra e Germania), ed è un disco in cui mi riconosco in pieno e dove faccio vedere tutti i lati della mia personalità: da quella rock’n’roll a quello più blues, fino al mio lato più romantico. Filo conduttore di tutto è il mio pianoforte che ho tenuto sempre al centro della scena in ogni brano

Qual è la cosa che ti dà maggiore soddisfazione in questo lavoro?

Sicuramente il suonare dal vivo. E’ il mestiere del musicista, non stare mai fermo e andare in giro a portare a far conoscere le proprie sonorità. Sono stato fortunato perchè sono diversi anni che ho la possibilità di esibirmi in maniera costante e anche all’estero ottengo belle soddisfazioni. E’ un qualcosa che mi ha rafforzato notevolmente a livello di esperienza. 

D’altri tempi è uscito a maggio. Che tipo di riscontro stai ottenendo?

Sono contento perchè sia il pubblico che gli addetti ai lavori hanno apprezzato questo disco, fermo restando che, come dicevo prima, è il live che mi trasmette le migliori emozioni. E’ un disco dove ad essere protagonista non è solo il rock n’ roll ma ci sono delle contaminazioni, come quelle con il soul.

matthew lee

Cosa è per te il rock ‘n’ roll?

Per me è prima di tutto è allegria. Deve trasmettere qualcosa di bello, di frizzante. E’ un genere nato negli anni 50 ma non bisogna pensare solo a questo preciso momento storico. Il rock è di tutti i decenni a seguire. Certo lo spirito di quegli anni era quello giusto, la rivoluzione, fare tutti insieme qualcosa di importante, una rinascita a tutti i livelli.

Cosa ne pensi della crisi dell’industria discografica?

In prima persona non mi ha toccato molto, ho la fortuna di lavorare tanto con i live. Ma è chiaro che in generale c’è e si sente, conosco tantissimi musicisti che fanno gran fatica purtroppo. E’ una situazione che dovrà necessariamente migliorare.

Quanto è rock il pianoforte?

Molto più di quanto si creda. Tutti pensano alla chitarra come strumento rock per eccellenza. E invece il piano può portarti a fare delle acrobazie pazzesche.

Suonare con i piedi. Cosa ci dici in proposito?

Non lo inventato io (ride, ndr). Negli anni 50 Jerry Lee Lewis faceva delle cose incredibili. Io ho deciso di riproporlo e devo dire che è qualcosa di fantastico, ma ripeto le acrobazie che si possono fare con quello strumenti sono infinite.

Che cosa significa per te essere D’altri tempi?

Non significa rimanere ancorato al passato, ma semplicemente recuperare valori importanti, che forse stavamo rischiando di perdere, il tutto però rivisto in una chiave attuale, non “un’operazione nostalgia”, ma un qualcosa che spero possa essere percepito come una novità…

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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