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Published on Febbraio 24th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Jovanotti presenta il suo serial album in un grafico di emozioni

Presentato oggi a Milano il nuovo lavoro discografico di Jovanotti. Negli studi de L’officina del Volo in via Mecenate, l’artista toscano è stato protagonista di una presentazione decisamente originale, presentandosi a bordo di uno scooter (lo stesso che appare sulla cover del singolo ‘Sabato’ che ha anticipato il disco) e su un grande megaschermo, ha tracciato il percorso che l’ha portato alla realizzazione dell’album, composto da 30 brani, con tanto di grafico a rappresentare i momenti più neri e quelli più rosei di questa sua ultima esperienza.

“Quando sono tornato dal Sudamerica -racconta- io che non ho mai avuto niente, mi sono preso una bruttissima polmonite che mi ha gettato in un incubo. Dopo una decina di giorni mi sono rimesso in piedi e ho rimesso in piedi le idee per questo nuovo disco. Quando è uscito il singolo ‘Sabato’ avevo molta paura perché si tratta di un pezzo strano, ma è andato molto bene e mi è tornata l’euforia. Adesso vivo in uno stato di estasi, di vero gasamento”. 

Lorenzo 2015 CC. è un album ricco e innovativo, un giro «sulle montagne russe delle emozioni» come ha detto lo stesso Lorenzo. «Sulla copertina dell’album ho una pettorina da motocross. E’ un’armatura da poco, non una cosa da supereroe o da guerriero, è una bardatura per il fuoristrada, ma è pur sempre una protezione.  Ogni protezione è insieme una dichiarazione di attacco e una rappresentazione della propria fragilità. Il grande saggio/mistico che si mette nudo dichiara la sua invincibilità, invece questa tuta da motocross, come un’armatura, dichiara la fragilità, la vulnerabilità, che è quello di cui parla questo album.  Ogni canzone parla di una relazione, di un contatto possibile, di un abbraccio per affrontare la vita, per stare nella crepa, per cavalcare il fulmine.»

Un anno di lavoro per la nascita di 30 nuove canzoni, un progetto multiforme,  che segna il nuovo corso della scrittura dell’artista italiano che più di ogni altro ha saputo rinnovarsi.

«In tempi di frammentazione estrema, nel mondo degli hashtag e dei tag ho fatto un disco che io stesso non riesco a definire, forse perché assomiglia ad un essere umano, anche nei suoi limiti, ma spero soprattutto nella sua vitalità impossibile da limitare.
Durante i miei concerti mi rendo conto che le persone davanti a me non compongono un popolo omogeneo come spesso accade con la musica di genere. Il mio pubblico è moderno, è legato da un valore più che da un recinto, da uno spirito più che da una formula. Direi, cercando un’immagine, che è più interessato al vento che alla bandiera. Per questo amo mettere in un album canzoni così diverse tra loro, perché so che la mia gente la pensa come me: non è in cerca di sicurezze ma di pezzi strepitosi, che liberino l’immaginazione.»

L’album di Jovanotti è stato prodotto tra Milano, Cortona, Parigi, New York e Los Angeles, insieme a Michele Canova Iorfida. Con un dream-team di musicisti e collaboratori è nato ogni singolo brano. Mondi diversi che passano dal funk alla dance, dall’elettronica al samba tradizionale, dal pop al rock, dalle ballad al tango, dall’afro beat al soul, dai mariachi al synth-pop, dall’hip hop al glam rock, per approdare in quella zona dove le definizioni non indicano più niente, e resta solo l’emozione.

«…Un disco, non si può “rifare”. Ogni volta si comincia da zero. É tutta una questione di stare nel proprio ritmo di quel momento e spremerlo fino all’ultima goccia; – ha dichiarato Lorenzo- questo disco è un motorino 2015 di cilindrata, una sproporzione, una cosa impossibile, che forse ci vado a sbattere, ma intanto vola. Un disco “action” ma non rotondo, piuttosto reticolare, come una costellazione senza stella polare però. E’ come una moto da cross, anzi, è un motorino pazzesco.  Rock’n’roll: scuotere e rotolare, tradotto letteralmente. Rock’n’roll è diventata la parola chiave mentre lavoravamo, avrei potuto anche intitolarci il disco, se non fosse stato un po’ fuorviante. Come prendere Roma e ribattezzarla Kansas City, che poi è esattamente quello che ho tentato di fare.»

Lorenzo 2015 CC. è disponibile in CD, doppio CD, triplo vinile, digital download e streaming. 30 brani che potrebbero essere tre dischi ma che Lorenzo ha voluto pubblicare tutti per non tenere nulla nel cassetto e ripartire.

«Mi piace percorrere nuove strade, evitare quelle già percorse. Innamorarmi di nuove melodie, sfidare me stesso in territori che non ho frequentato prima. Ok, vero, però a volte mi piace anche ritrovarmi in quei giri armonici che sento come fossero casa mia, senza l’ansia di essere nuovo ma solo la voglia di essere vero, e se la rima deve essere amore/cuore, e allora che lo sia.»

Lorenzo 2015 CC è il primo Serial album. Ogni canzone è un episodio libero e autonomo, nessuna ombra evidente di “concept”, il legame tra le canzoni è lo stesso che lega i giorni e le stagioni di un anno di vita. La scrittura di Lorenzo è in movimento, come è sempre stato. Come in una serie televisiva i brani si possono ascoltare uno alla volta in una moderna forma di playlist, oppure tutti insieme in un unico flusso apprezzando l’unitarietà di un progetto davvero “nuovo”.

«Nonostante sia un disco dalle mille sonorità ci tenevo che venisse fuori un lavoro veloce, non iperprodotto e affollato di strati sonori, ma che mantenesse il sapore un po’ crudo delle canzoni mentre nascono, e credo proprio di esserci riuscito. Anche grazie alla squadra che ha partecipato alla realizzazione. Ci sono stati momenti indimenticabili durante la nascita di questo album.»

Lorenzo 2015 CC. è una festa sonora,a cui prendono parte, tra gli altri, Saturnino, Riccardo Onori, Frank Santarnecchi, Christian Rigano, Marco Tamburini, che sono stati e saranno anche sul palco degli stadi nel prossimo tour. Durante il viaggio della realizzazione dell’album alcuni incontrisuggestivi hanno lasciato segni indelebili nelle canzoni: Manu Dibango, il “leone del Camerun”, classe 1933, l’inventore della “disco”, il grande papà della musica “afro”. Bombino, il giovane “Jimi Hendrix del deserto”, la sua chitarra e la sua voce uniche al mondo, un incontro formidabile. The Antibalas, il collettivo di Brooklyn vicino alla prestigiosa etichetta Daptone. Hanno rilanciato il suono dell’afro beat, il genere nato a Lagos, Nigeria, negli anni ‘70 e reso celebre da Fela Kuti, una leggenda della musica nel mondo. Antibalas (che significa “antiproiettile”) oggi sono tra le band più “ricercate del pianeta”. Hanno suonato in tre pezzi del disco: Libera, Ragazza Magica, Melagioco. Sentire per innamorarsi di loro. Sinkane, compositore, produttore, cantante e strumentista sudanese/americano dell’etichetta DFA, una delle più innovative degli ultimi anni e una delle amate dai cercatori di oro sonoro. Daru Jones, il batterista oggi in tour con Jack White. Giovane fenomeno del drumming contenporaneo. Omar Hakim, “IL” batterista. Weather Report, David Bowie, Madonna, Daft Punk, Sting, Pino Daniele, Miles Davis, Dire Straits. Money Mark, che qualcuno chiama “il quarto dei Beastie Boys”. Un tocco geniale alle canzoni, underground, non allineato a nulla di già sentito. Mark Guiliana, eletto “batterista dell’anno 2014” dalla rivista Modern Drummer, la più autorevole della scena.

«I miei dischi sono sempre nati in un’atmosfera da laboratorio, non sono mai entrato in studio con una “sceneggiatura” scritta, ma sempre con un canovaccio e una forte motivazione, il resto poi si costruisce da zero ogni giorno. É un modo per fare il mio lavoro, ce ne sono anche altri, ognuno ha il suo preferito, questo è quello che piace a me. Anzi è l’unico che conosco ed è ogni volta diverso. Quello che mi è venuto naturale fare questa volta è dimenticarmi della forma tonda, dell’idea di disco che ci è arrivata dal ‘900. Le forme ci condizionano. Secondo voi quando gli antichi scrivevano le loro canzoni pensavano ad una cosa tonda sulla quale inciderle? A meno che non cantassero il seno della donna amata non avevano in mente l’oggetto tondo. Il disco come cosa tonda e chiusa non vale più, il disco torna ad essere una cosa senza una forma imposta, proprio come una nuvola, “cloud”, uno ci vede quello che vuole. Poi saranno fulmini e saette o goccioline rinfrescanti, dipende.»

Nata il 2 ottobre scorso, la JovaTV  segue tutte le fasi del progetto “Lorenzo 2015CC”. Sulla JovaTVi making of sulla lavorazione dell’album, le riprese di insoliti backstage, alcuni inediti long form, video Lyric e videoclip ufficiali.

Dal 20 giugno le canzoni dell’album saranno, insieme ai grandi successi, una nuova occasione di festa per il  ritorno di Lorenzo Jovanotti negli stadi.  Lorenzo torna con un upgrade e promette un concerto unico al quale sta già lavorando da mesi.

Crediti fotografici: Simona Tortolano

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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