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Published on Luglio 10th, 2013 | by Antonio Tortolano

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Megamusic intervista Giulia Mazzoni

Giulia Mazzoni, pianista toscana, nello scorso mese di giugno ha pubblicato Giocando con i bottoni, album d’esordio, prodotto da Bollettino musicali e distribuito da Artist First. In questo mese l’artista di Prato, che studia al Conservatorio Verdi di Milano, ha ottenuto notevoli consensi dalla critica e ha saputo farsi apprezzare per le sue composizioni (14 e tutte inedite), che prendono spunto e che fotografano  episodi di vita del passato e del presente. Abbiamo intervistato Giulia Mazzoni che il 27 luglio presenterà il suo lavoro all’Effetto Venezia di Livorno e il 28 all’Abbazia di San Galgano (Si).

Giocando con i bottoni è il tuo album d’esordio. Ti aspettavi un riscontro così positivo? Giulia Mazzoni_foto di Alessio Pizzicannella_13_b (2)

Sono felice, stanno accadendo tante cose inaspettate. In pochi giorni mi è cambiata la vita. Essere intervistati dal Corriere della Sera, suonare in un programma Rai, beh direi che è un inizio più che soddisfacente.

Un risultato che ha ancora più valore se si pensa che il tuo genere è di nicchia

In effetti il mio genere è particolare, non è pop e non sono una cantante. Di conseguenza in questi casi si hanno momenti di visibilità limitati. E invece siamo qui un po’ tutti sorpresi. Dico siamo, perchè il nostro è un lavoro di squadra, ognuno è stato davvero bravo in quello che ha sviluppato. C’è stato un lavoro molto curato, fatto con grande passione e dove l’arte è stata premiata.

Come mai hai scelto proprio Giocando con i bottoni per dare il titolo all’album?

Perchè sintetizza la filosofia. Mi piace ricordare un episodio di quando avevo solo due anni. Mi piaceva giocare con i bottoni colorati di oggetti semplici. Per una bambina era una sensazione molto bella. I bottoni per me sono la metafora dell’infanzia. Da adulti perdiamo spesso il contatto con le cose più semplici e genuine mentre da piccoli sappiamo più apprezzare quello che è più naturale e spontaneo.

Quali sono le tue passioni, al di là della musica?

Amo molto il cinema, il teatro, l’arte in generale. L’albero di Mondrian ad esempio è dedicata a un pittore. Poi mi piace la filosofia. Ho uno sguardo aperto al mondo, mi ritengo una persona molto curiosa. Un’altra passione è la fotografia.

I tuoi genitori sono nel mondo della musica o suonano qualche strumento?

No, però sono da sempre appassionati all’arte e probabilmente questa cosa  mi è stata trasmessa.

Giulia Mazzoni_foto di Alessio Pizzicannella_1_b

Quando sei stata rapita dal fascino del pianoforte?

A scuola da piccola, sentivo arrivare un suono così bello da un’altra aula e mi ricordo che questo mi trasmetteva sensazioni piacevoli. Mi venne spontaneo un giorno sedermi al piano e iniziare a suonare.

Da cosa hai preso spunto per comporre i vari brani di Giocando con i bottoni?

Io uso un linguaggio semplice, minimalista. Incidono molto degli episodi di vita del passato e del presente ( come nel caso di Omino rosso e L’elefantino di pezza) o un qualcosa che possiamo osservare quotidianamente. Spesso ci dimentichiamo del fascino che può avere un tramonto. Gli spunti non mancano mai, i miei brani sono delle fotografie di vita. 

Quali grandi artisti e maestri ti hanno influenzato in questo viaggio?

Tanti. Dai classici come Chopin, Debussy e Satie, ai contemporanei come Michael Nyman, Ludovico Einaudi, Philip Glass e Roberto Cacciapaglia e molti altri. Tutti compositori straordinari.

Ci sono generi musicali che ti piacciono particolarmente?

Io ascolto un po’ tutto, non mi fermo al mio mondo, sono molto aperta. Posso passare dalla musica classica ai Beatles, David Bowie, a qualsiasi genere. Per esempio la mia canzone preferita, che adoro, è La cura di Franco Battiato, un autentico capolavoro.

Il paragone con Allevi ti piace?

Penso che ognuno faccia il suo percorso e sia diverso dall’altro. Io sono Giulia Mazzoni e non sono Allevi. Ogni artista puo’ dare un qualcosa, essere originale e avere un pubblico diverso.

Dell’esperienza al Conservatorio Verdi di Milano cosa ci dici?

Fondamentale. Loro mi appoggiano molto e a differenza di quanto si possa pensare, in questi ambienti c’è una grande apertura mentale. Il Conservatorio ti offre una grande formazione e si ha sempre uno sguardo a tutto quello che succede nel mondo.

Progetti futuri?

In estate continueremo con la promozione, sono emozionata perchè potrò far ascoltare la mia musica davanti a tante persone. E poi nei prossimi mesi  è previsto un tour invernale.

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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