Published on Febbraio 7th, 2014 | by Antonio Tortolano

Megamusic intervista Alex Palmieri

Back Alive è il primo album di Alex Palmieri, capace di debuttare in quarta posizione nella classifica di iTunes. Il ballerino e cantante ventitreenne negli ultimi anni ha ottenuto un ottimo riscontro sul web dove i suoi singoli e i relativi videoclip sono stati apprezzati da una buona fetta di pubblico. L’anno scorso ha partecipato a Social King, reality dedicato ai talenti sul web andato in onda sulle reti Rai. Di recente  si è esibito ai Magazzini Generali di Milano e la sua musica è arrivata anche in Spagna dove è stata notevolmente apprezzata. Alex Palmieri, artista milanese, si racconta a Megamusic…

Alex, Quale bilancio di tracciare finora del tuo nuovo album Back Alive?

E’ un disco che ho prodotto prima di tutto per me stesso, più che per marketing. Racconta della mia vita e di quello che le esperienze mi hanno insegnato fino a qui. Arriva un momento in cui sei di ispirazione per altri ragazzi e devi dare dei messaggi significativi che vanno oltre a “voglio essere una Popstar”. Il bilancio è stato positivo per una serie di motivi:   dalla quarta posizione Itunes, oltre al fatto che ho debuttato in Spagna col primo singolo estratto, all’appoggio della stampa (questa settimana la rivista gossip Di Tutto mi ha definito il nuovo Justin Bieber e mi è venuto da ridere se penso che con la mia Smart non posso affrontare corse clandestine). E poi ho avuto l’impatto dei fan che mi dicevano ” grazie questo disco mi è stato d’aiuto”, o che guardavano il video e dicevano “è come la storia che ho vissuto io”. E’ stata la soddisfazione più grande.
Il mondo del web ti sta dando molta visibilità, raccontaci come è nato il tuo personaggio

E’ nato un po come tanti altri ragazzi che tutti i giorni caricano video su Youtube. Il resto è avvenuto tutto un po’ per caso e un po’ per la mia determinazione.
Ritengo che su internet ci siano talenti formidabili, anche più del mio. Ma manca lo spirito imprenditoriale, quella ambizione che ti porta oltre il caricamento di un video fino a dire “ci voglio arrivare”.
Più di qualche video su youtube è andato incontro a critiche e censure. Come rispondi ai vari attacchi?

Sempre a testa alta. Ho incassato, incassato tanto. Ma alla fine mi sono sempre rialzato e dopo tre anni sono ancora qui a fare quello che amo, lì dove a volte ho pensato che forse non c’è l’avrei fatta. Le critiche servono per crescere, quello che non ho mai accettato è il giudizio. Qui in Italia, poi , abbiamo sempre uno strano senso di parametro della critica e del giudizio, secondo il quale siamo portati a screditare una cosa quando è nuova, quando è diversa.
Personamente sono sempre andato contro a tutto questo cercando di fare tutto al meglio delle mie forze.

Il tour ti vede toccare città e club importanti come i Magazzini Generali di Milano. Qual è il tuo rapporto con il pubblico?

Giusto sabato è avvenuta la performance ai Magazzini, ormai per la terza volta. Credo sia stata una delle migliori performance di tutte e tre in questi anni. Abbiamo persino scelto un ragazzo dal pubblico che si è esibito con me e i ballerini in uno dei brani. Sono una persona molto riflessiva, e mi stupisco di come sul palco subisco una metamorfosi e vedo ogni pensiero svanire. Quando sono sul palco, davanti ai fan, sotto quelle luci sono piacevolmente agitato e sereno, sono i miei minuti è il mio momento.
E questo arriva al mio pubblico, è fantastico vedere che le persone che mi scrivono su Facebook sono poi le stesse che trovo sotto il palco.

Sei un artista indipendente. Cosa ne pensi della crisi dell’industria discografica?

Penso che sia un momento estremamente difficile, per qualsiasi campo. Credo che è il tempo di un cambiamento per tutto. La discografia sta trovando la sua salvezza per il web, lì dove gli unici talenti sembrano solo quelli dei talent.

Ballerino, produttore, cantante. Tra dieci anni come ti vedi?

Mi vedo di certo più sereno, ora il mio lavoro e la mia vita sono in continuo assestamento. Se pensi ad un ragazzo di 23 anni con tutti i suoi sbalzi di umore e aggiungi i vari problemi di un progetto come il mio da portare avanti da solo, potrai immaginarti che spesso ci sono dei crolli emotivi. Perciò tra 10 anni mi piacerebbe vedere una persona adulta e stabile, con una posizione affermata nel campo della musica e dello spettacolo.

Un cantante e un ballerino che apprezzi particolarmente sia a livello nazionale che internazionale?

Justin Timberlake ovviamente! Ma credo che musicalmente preferisco i pezzi di Usher.
Ho apprezzato il tentativo di Tiziano Ferro nei suoi primi due album di fare qualcosa che si avvicinasse molto a tutto questo, era un pò il primo, era un pò la novità.

Dell’esperienza a Social King qual è il ricordo migliore?

L’allegria. I fan che ci aspettavano fuori dagli studi tutte le sere. E le risate in camera d’albergo, quelle non finivano mai! Social King è un ricordo che ha un posto speciale nel mio cuore. Descriverlo sarebbe comunque riduttivo.

Quanto sono importanti il web e i social network per un giovane artista?

Per come la vedo io, hanno la priorità. Non potrei pensare come avrei realizzato tutto questo senza entrambi gli elementi. il web mi ha portato a realizzare una buona parte dei miei sogni, i social a manifestare l’affetto e il contatto con il mio pubblico, portato dalla realizzazione di questi sogni. Ho un rapporto molto stretto con i miei fan, se osserverete attentamente la mia bacheca potrete notare come ogni post, ogni commento abbia sempre una risposta. Il fatto che non sia “Madonna” mi dà la possibilità di enstaurare un rapporto veritiero con queste persone che mi seguono.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Esibizioni all’estero. Dopo il debutto in Spagna mi piacerebbe proseguire per quella strada dove il mio lavoro è più credibile e più apprezzato.
Per ora sono ancora nel pieno del mio ultimo disco Back Alive per cui sto ancora pensando a quella.
Spero che la vita mi riservi altri successi.

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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