interviste una sanremo

Published on Novembre 24th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Sanremo Giovani: Megamusic intervista Una

Oggi vi proponiamo su Megamusic l’intervista a Marzia Stano, per tutti Una. L’artista pugliese insieme ad altri 11 cantanti si giocherà venerdì in diretta su Raiuno uno dei sei posti disponibili per Sanremo Giovani. Gli altri due arriveranno da Area Sanremo. Dunque una grande occasione per Marzia che nella serata talent condotta da Carlo Conti proporrà Amare stanca. Una è stata lanciata da Martelabel, etichetta indie che ha prodotto nel 2013 i suoi  “Una nessuna centomila” e un anno dopo “Come in cielo così in terra”. Marzia ha partecipato ad alcuni tra i più importanti festival in giro per l’Europa, come lo Sziget a Budapest, Hit Week, 1 maggio di Taranto, Generazione Xl e 6 Nazioni. Una voce intensa con un background indie, ama esaltarsi nei live proponendo testi davvero versatili, dai più leggeri ai più impegnativi come quello sull’Ilva. E ora la grande occasione sanremese che potrebbe concretizzarsi venerdì. Nell’attesa abbiamo intervistato Una che ci racconta un po’ il suo mondo…

Marzia, come vivi questo momento d’attesa per la grande serata del 27? Che sensazioni hai?

Mi sento incredibilmente eccitata ed impaurita al tempo stesso, come se fossi in attesa di salire su una montagna russa pur sapendo di soffrire un po’ di vertigini 🙂

Come è nata la possibilità di arrivare fin qui a giocarti un posto a Sanremo Giovani?

E’ la terza volta che provo le selezioni di Sanremo Giovani, per altro con lo stesso pezzo, spero tanto sia l’anno giusto per me e per “Amare stanca”.

Da Marzia ad Una, come nasce il tuo nome d’arte?

Scegliere un nome d’arte è un po’ come scegliere il costume di carnevale, come indossare una maschera che in qualche maniera rivela quello che siamo veramente. “Una” per me è l’espressione di una volontà, forse quella di restare sempre una persona semplice, autentica e al tempo stesso unica.

Amare stanca, questo pezzo a chi è dedicato e quanto lo senti tuo?

L’odio e l’amore sono due volti della stessa medaglia, una rivelazione che è stata già in passato meravigliosamente espressa da grandi interpreti come Mina, Celentano e De Andrè, come cito nel brano. L’amore è una forza immensa che trasforma il mondo e la vita delle persone, e purtroppo a volte la sua misura è la perdita. Solo quando rischiamo di perdere la persona amata ci rendiamo davvero conto di che valore aveva nella nostra vita.

Cosa rappresenta per te Sanremo e cosa potrebbe cambiare una tua partecipazione nel tuo modo di concepire la musica?

Sanremo per me sarebbe un nuovo punto di partenza, la possibilità di potermi rivolgere ad un pubblico diverso, più ampio, ma anche una gratificazione personale per tutti gli anni di sacrifici e gavetta fatta. Non credo cambierebbe nulla nel mio modo di concepire la musica, per me la musica è un atto istintivo, primordiale volto a descrivere ciò che mi circonda, dalla sfera più intima a quella sociale. Potrebbe cambiare la forma ma non la sostanza.

Fai parte di Martelabel, un’etichetta indipendente. Cosa ne pensi del momento dell’industria discografica e del rapporto tra major e indie?

Credo che Major e Indie non abbiano mai collaborato tanto come in questo momento storico. Le prime si nutrono delle risorse creative delle seconde, e le seconde spesso si avvalgono delle risorse economiche delle prime. Molti artisti si formano nella scena indie per poi decidere di fare il “salto” passando ad una Major. Ma non penso che il salto sia sempre di “svolta”, penso che la differenza stia principalmente nell’amore e la dedizione che le persone ci mettono in un progetto.

una sanremo

 Da diversi anni la Puglia è una fucina di talenti in ambito musicale e non solo. Quanto ti ha aiutato esser cresciuta lì e secondo te come si spiega questa esplosione di creatività?

La Puglia è una regione così ricca di storia, di paesaggi, di meraviglie e di orrori che è praticamente impossibile non sentirsi stimolati e ispirati dai suoi personaggi, aneddoti e scenari. E una terra dove convivono differenti accenti, tradizioni e culture. E poi c’è il nulla. Il nulla di molti paesini…dove ragazze e ragazzi devono inventarsi per forza qualcosa per sopravvivere all’assenza, ed è li che spesso nascono le cose più interessanti dal punto di vista artistico.

Che rapporto hai instaurato con gli altri 11 in gara. C’è qualche pezzo che ti piace più di altri?

Purtroppo ci siamo conosciuti solo a Roma durante le semifinali, ce ne sono alcuni che mi piacciono parecchio.

Sei molto versatile, pezzi più leggeri alternati ad alcuni più intensi come quello portato sul palco del 1 maggio di Taranto. Come è il tuo rapporto con il pubblico?

Durante i miei concerti dal vivo il pubblico è parte integrante dello spettacolo, mi piace coinvolgerlo e renderlo partecipe. Ogni concerto è unico e differente dal precedente. Anche sui social c’è un denso scambio di interazioni ed opinioni sulle tematiche più varie, da quelle più importanti a quelle più leggere.

Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato negli anni?

Amo la musica che mi emoziona, a prescindere dall’epoca o dal genere. Amo la vocalità di Sinnead O Connor come la penna pungente di Fabrizio De Andrè, potrei citare artisti in cui apparentemente non c’è alcun nesso se non un’unica grande virtù comune, quella dell’intensità.

Se non dovesse arrivare Sanremo, a quali progetti futuri pensi?

E’ un segreto… 🙂

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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