interviste miele Sanremo

Published on Febbraio 1st, 2016 | by Antonio Tortolano

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Sanremo 2016: Megamusic intervista Miele

Oggi su Megamusic vi proponiamo l’intervista a Manuela Paruzzo, per tutti Miele, in gara tra una settimana al Festival di Sanremo tra le nuove proposte. L’artista siciliana porterà sul palco dell’Ariston “Mentre ti parlo”, il pezzo scritto insieme ad Andrea Rodini e che è stato selezionato, insieme ad altri sette, nella serata di Sanremo talent voluta da Carlo Conti e andata in onda su Raiuno a fine novembre. Un periodo particolarmente intenso per Manuela, che a breve pubblicherà Occhi, il suo debut album, composto da sette brani, tra cui un omaggio al grande Lucio Dalla. Nel frattempo il suo singolo è in rotazione radiofonica ed è online anche il video di Mentre ti parlo. Con Miele parliamo della sua marcia di avvicinamento a Sanremo, del suo brano, delle sue emozioni e di cosa si aspetta dalla nota kermesse…

Manuela, come prosegue il conto alla rovescia verso il debutto all’Ariston?

In queste settimane ho cercato di non pensarci. Il tempo è pochissimo e le cose da fare sono tante. Ho continuato a registrare il mio album e questo mi ha tenuto molto impegnata…

Dell’impatto con l’orchestra cosa puoi dirci?

Le prove sono andate bene. All’inizio ero impaurita, timida. Ascoltare gli archi in cuffia fa un effetto strano. Fai fatica a realizzare che un pezzo scritto da te è lì a Sanremo…

A fine novembre avete assaggiato la diretta su Rai1 con la serata talent che vi ha visto protagonisti. Pensi che sarete più sciolti all’Ariston o l’emozione sarà comunque forte?

Sicuramente sarà un’altra cosa rispetto a novembre. Sì, anche in quell’occasione un po’ di ansia c’era, ma credo che il Festival vero e proprio sia totalmente diverso. Ringrazio Carlo Conti che ci ha dato quella possibilità per farci conoscere. Per noi giovani è un aiuto enorme.

Il tuo pezzo è particolarmente orecchiabile, pensi che possa essere un vantaggio o un’arma a doppio taglio?

A questo non so dare risposta, non voglio fare previsioni. Avendo sentito gli altri sette pezzi in gara, penso che ce ne sono altri più orecchiabili e straradiofonici del mio. Sono molto tranquilla, l’importante è esserci e esibirsi nel modo migliore.


C’è qualche pezzo che ti piace più di altri?

Quello di Ermal Meta è molto semplice e non banale. Una storia con un finale ad effetto sorpresa. Comunque realmente apprezzo tutti e sette i brani in gara. Storie diverse che potranno piacere al pubblico.

Come è nato il tuo Sanremo?

Frequentavo l’Accademia a Milano e mi sono iscritta a un corso di scrittura. Lì insegna Andrea Rodini che è il coautore di Mentre ti parlo. Mi ha dato l’input, lo stimolo giusto. In un  momento di rabbia è venuta fuori la parte istintiva  di me, ho scritto uno sfogo dopo un litigio con mio padre. E’ una canzone che parla di emancipazione. Non c’è odio, è un inno alla libertà. Andrea ha apprezzato quello che avevo scritto, limandolo nel modo giusto ed eccoci qui.

Cosa ti aspetti dal Festival?

Di fare belle figura, è un brano istintivo, non snaturato, non so cosa aspettarmi realmente. Sono serena.

Dei talent show cosa ne pensi?

Diversi anni fa ho fatto dei casting, come tanti della mia età. Ma ho perso interesse per questo genere televisivo. Ho la mia identità musicale e sono fiera di me stessa e delle scelte che ho fatto. Non sono contraria ai talent, semplicemente non era quello il mio percorso.

Come mai la scelta di Miele come nome d’arte?

Fino a poco tempo fa non mi era mai passato per la testa. Poi provando Area Sanremo ho capito che non volevo presentarmi con il mio nome e allora è nata questa idea. Ero in macchina, ho agito d’istinto. Il miele è dolce ma anche denso e forte. Io ho un approccio forte quando canto. Poi c’è il giallo del campo di grano e poi miele è anche una parte del nome di mio padre, che si chiama Michele. 

Il tuo album si chiamerà Occhi

Mi piace il mio sguardo sfuggente e quando è a disagio. Ho capito che l’essere timidi può essere un punto di forza….

Nell’album è presente un omaggio a Lucio Dalla, hai scelto Grande figlio di puttana. Come mai la scelta di quella canzone?

Ascoltavo da piccola questo pezzo del grande Lucio. Nella mia versione c’è un elemento rock importante, presente poi nell’album e poi un blues malinconico.

Dei Big in gara chi sei curiosa di ascoltare?

Un po’ tutti, ma in particolare Patty Pravo e gli Stadio.

 

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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