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Published on Febbraio 4th, 2016 | by Antonio Tortolano

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Sanremo 2016: Megamusic intervista Ermal Meta

Oggi su Megamusic vi proponiamo l’intervista ad Ermal Meta. L’artista albanese ma naturalizzato italiano partecipa per la seconda volta al Festival di Sanremo. Nel 2010 era salito sul palco dell’Ariston con La fame di Camilla, band con cui ha condiviso oltre 500 live in tutta Italia e che si è poi sciolta tre anni fa. Questa volta Ermal si propone come solista con la sua “Odio le favole”, che fa parte di Umano, l’album che esce in questi giorni sotto l’etichetta Mescal. Il cantautore di Fier è notevolmente cresciuto in questi anni e diversi pezzi da lui scritti sono diventati dei successi. Mengoni, Renga, Emma, Patty Pravo, Lorenzo Fragola, Sarcina e altri hanno interpretato e ottenuto notevoli riscontri grazie alla vena autoriale di Ermal Meta che si appresta a vivere questa nuova esperienza sanremese. Ci racconta tutto in questa intervista…

Ermal, più emozionato adesso o qualche anno fa con La Fame di Camilla?

Sono delle sensazioni diverse, entrambe emozionanti. Certo, salire sul palco dell’Ariston da solista credo sia un’altra cosa. Quando fai parte di una band ci sono dei filtri, qui tutti i riflettori sono accesi su di te.

Ascoltandole, che idea di sei fatto delle otto canzoni in gara tra le Nuove Proposte?

Sono tutti ottimi brani, ritengo che il livello sia molto alto ma non chiedermi se ho delle preferenze, non saprei rispondere.

Quando hai capito che Odio le favole poteva essere il pezzo adatto per Sanremo?

Non c’è stato un momento particolare. Sono abituato a scrivere pezzi quando mi sento ispirato. Come tutti i brani, lo si presenta e se il progetto piace si va avanti. Sono felice di poterlo presentare davanti a una platea così vasta.

Ma Odio le favole come nasce?

Preferisco sempre la realtà alle favole. Sono sempre attratto da quello che succede dopo il finale di una storia. Il “vissero felici e contenti” non mi convince più di tanto, mi piace scoprire cosa c’è oltre questo. E’ un qualcosa che provo fin da bambino e partendo da qui ho iniziato a scrivere il brano che poi mi ha portato a Sanremo.

Quanto è stata importante l’esperienza con La fame di Camilla e quanto potrà esserla questa da solista?

Fondamentale, all’interno di una band hai modo di scoprire il tuo codice genetico musicale. Con gli altri componenti condividi passioni, sogni, speranze, sfide, delusioni. Poi a un certo punto si possono prendere strade diverse, come capitato a noi tre anni fa dopo lo scioglimento del gruppo. Ora mi stuzzica molto l’idea dell’Ermal Meta che so confronta con il pubblico con un progetto tutto suo.

C’è un brano dell’Ermal autore a cui sei particolarmente legato?

Difficile rispondere, un po’ come quando si chiede a quale pezzo di un album ti senti più vicino. La risposta è sempre “a tutti”. E io realmente sono legato a tutte le canzoni che ho scritto e sono felice quando gli artisti ottengono un successo con un brano che porta la mia firma. Se devo farti qualche nome allora dico “Era una vita che ti stavo aspettando” di Francesco Renga, Invincibile di Marco Mengoni, “Non mi interessa” con cui ho duettato con la grande Patty Pravo e “Arriverà l’amore”, scritta per Emma. 

In molti ti danno tra i favoriti per la vittoria finale. Pensi che l’essere già conosciuto per aver scritto pezzi per grandi artisti possa aiutarti o può rappresentare essere un boomerang?

Non mi sono posto questa domanda. Penso soltanto a cantare nel migliore dei modi su quel palco e far conoscere meglio Ermal Meta. Non credo che tutto il resto influirà sul risultato finale. Sono a Sanremo per fare bella figura.

Ti farà effetto vedere tra i Big in gara artisti a cui nel passato recente hai scritto pezzi importanti?

Ne sono felice, è sicuramente una bella soddisfazione e poi anche in questa occasione porteranno sul palco pezzi interessanti, che potranno raccogliere il consenso del pubblico e della critica.

Se dovessi parafrasare la musica con lo sport?

Dico che il percorso di un artista deve essere quello di un maratoneta e non dello sprinter. Quel che conta è finire bene…

Il tuo album quando esce?

Il 12 febbraio nei negozi musicali e già venerdì negli store digitali. È un lavoro decisamente variegato. C’è del cantautorato, l’elettronica anni 80, quella del 2000. Amo la contaminazione di generi. 

ermal meta

Quali sono state le tue influenze artistiche?

Ho sempre apprezzato Vasco Rossi, i Radiohead, Nick Drave, Ivano Fossati e molti altri…

Pronto per i live dopo la fine del Festival?

Certo, il live è la benzina per l’artista. Di fondamentale importanza il rapporto con il pubblico, confrontarsi con loro, portare la tua musica in giro, i club, i palchi ti regalano emozioni uniche.

Continuerai sul doppio binario autore-cantante?

Certamente. Mi piace cantare, ascoltare, scrivere, vorrei continuare su questa strada…

 

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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