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Published on Luglio 20th, 2017 | by Antonio Tortolano

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Com’è: Megamusic intervista Trankida

Oggi su Megamusic vi proponiamo l’intervista a Gabriele Tranchida, più semplicemente Trankida. Parliamo di un cantautore dal carattere funky e amante della soul music, che lo scorso 9 giugno ha lanciato “Com’è”, il suo nuovo album. 31 anni, modenese di Formigine. Il disco contiene nove tracce. Il lavoro, registrato all’Alby studio di Modena, è stato prodotto artisticamente da Alex Bagnoli per PALART Records e parla prevalentemente d’amore, di storie che iniziano, finiscono o che vorrebbero iniziare. Un album Pop, che si avvicina al mondo del suono americano. Un progetto interamente autobiografico, non scontato e carico di energia. Com’è racconta amori ideali ma totalizzanti, pone la figura femminile ad un livello di adorazione vera e propria, con tutta la delicatezza di una scrittura giovane e idealista.

A un mese dall’uscita di Com’è, quale bilancio senti di tracciare?

Beh, ho avuto un po’ di pareri positivi. Perché smettere? 🙂

 Come nasce questo progetto discografico?

È un progetto nato qualche anno fa con l’idea di mettere solo pochi brani poi, dopo una lunga pausa a causa di vari impegni, si è deciso di integrare con nuovi brani. Un album dal sound americano, energico, racconta di storie che iniziano, finiscono e che vorrebbero iniziare e del desiderio di vivere un amore non terreno.

 Quanto c’è di autobiografico in Com’è e quanto ti ha aiutato questo aspetto?

È interamente autobiografico e tutto quello che scrivo in prima persona mi aiuta a sentirmi libero, a posto con me stesso.

Dei nove brani, c’è uno che ti rappresenta in maniera particolare o comunque a cui sei legato maggiormente?

Devo dirne due: “Com’è” e “Pace ammirevole”

 A cosa è dovuto il nome d’arte “Trankida”?

Dopo varie proposte e scelte per il mio nome d’arte, si è optato semplicemente per il mio cognome ma con la K.

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 Della scena Pop italiana, c’è un artista che apprezzi maggiormente rispetto ad altri?

Come Artista con la A maiuscola penso a Jovanotti. È uno dei pochi che ha saputo reinventarsi nella musica, trovando sempre nuovi modi per farla. Lo apprezzo molto.

 Le tue influenze artistiche risentono molto del pop americano?

Direi proprio di sì.. Ho ascoltato più musica americana che italiana ma sono felice di questo.. Gli americani sono molto più liberi nell’esprimere la loro musicalità.

                                       

Cosa ne pensi dell’attuale momento dell’industria discografica? Meglio le major o le label indipendenti?

Vanno bene sia major che indipendenti, purché gli artisti possano esprimere a pieno se stessi. Oggi, purtroppo, si fa molta fatica a farsi ascoltare e in pochissimi sono disposti a credere in qualcuno, perché nessuno vuole perdere soldi. Io, nel mio piccolo, mi sento comunque già fortunato..

 Il piano bar quanto può essere importante per la crescita di un giovane artista?

È molto importante. È importante cantare o suonare davanti a qualcuno sempre. Bisogna arrivare ad essere sicuri di se stessi e avere voglia di fare tutto per divertirsi e far divertire chi guarda e ascolta.

I tuoi progetti futuri?

Chi volesse essere aggiornato può visitare il sito internet “www.Trankida.it” o la pagina Facebook scrivendo “Trankida”.

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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