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Published on Luglio 4th, 2020 | by Chiara Alonzo

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Il trap va forte tra i giovanissimi e poi?

La musica italiana, da qualche anno ormai, è invasa dal genere musicale denominato trap. In realtà questa tipologia di musica domina anche la maggior parte delle trasmissioni radiofoniche, soprattutto se musicali. Di conseguenza, anche le classifiche dei brani più ascoltati appartengono a questo tipo di musica. 

Il trap è un sotto genere dell’hip hop, è uno stile nuovo ma diverso rispetto alla musica abitualmente ascoltata dalla gran parte delle persone. Difficile è, forse, cogliere il vero valore di questo genere musicale, ancora lontano da molti. Le nuove generazioni sembrano essere davvero entusiaste di questo nuovo modo di scrivere e interpretare la musica. Ma è davvero musica? O semplicemente sono parole, frasi appiccicate una accanto all’altra, tanto per pronunciare parole senza un vero senso, senza un ritmo e una musica convincente, soprattutto senza quell’armonia familiare alle generazioni appena meno giovani, ai poco più che ventenni. Che senso ha impegnarsi in una musica sulle cui note non è possibile ballare? 

Stante così le cose, appare chiara la perdita di quel sentimentalismo e quel romanticismo che da sempre ha accompagnato le precedenti generazioni. Si è persa l’attenzione per la musica, quella  capace di incantare e di lasciar sognare; di allietare le estati con melodie tipicamente spensierate come la bella stagione; di richiamare l’atmosfera estiva, calda e magica in grado di affascinare e soggiogare gli animi. 

Ora, invece, con lo stile trap, tale atmosfera accattivante, da cinema dei ‘telefoni bianchi’ o della cosiddetta ‘commedia all’italiana’, sembra essere scomparsa nel nulla: con questo nuovo stile non si sogna più. Così, nelle discoteche, si propongono ormai solo musiche (o pseudo-musiche!?!) di questo genere mono-melodico, minimale e, perciò, noioso! 

Chiara Alonzo

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About the Author

Nata a Cassino, sin da piccola si appassiona al mondo del cinema, della televisione e del giornalismo, grazie anche all’influenza professionale di suo padre. Si laurea in Scienze della Comunicazione e muovi i suoi primi passi in radio. Si definisce una persona molto curiosa, caparbia e determinata e, forse, anche grazie a questo, ha la fortuna di perseguire i suoi sogni. Attualmente lavora come autrice e nella produzione di format televisivi e documentari.



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