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Published on Marzo 24th, 2014 | by Il Graffio

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Torino Jazz Festival: un jazz club a cielo aperto per 7 giorni

Torino torna capitale del jazz dal 25 aprile al 1 maggio prossimi in occasione della terza edizione del Torino jazz festival. Affidata alla direzione artistica di Stefano Zenni, con la collaborazione per la parte Fringe (sezione off della kermesse) di Furio di Castri e realizzata con diversi sponsor di rilievo e per la prima volta con Radio Rai media partner, la manifestazione ha ricevuto il patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’ Unesco per il 30 aprile, giornata dedicata al jazz in cui si esibiranno artisti sudafricani, camerunensi, norvegesi, statunitensi, israeliani, libanesi, brasiliani, canadesi, argentini, francesi insieme ad un’ampia varietà del mondo mediteraneo.

Per sette giorni Torino sarà un jazz club a cielo aperto e non – ha sottolineato il sindaco, Piero Fassino – dove i migliori jazzisti al mondo si esibiranno nel centro storico, per le strade, nelle piazze, nei locali e nei circoli della città. Il festival è dunque un evento musicale oltre che una festa popolare, sociale e culturale capace di attrarre appassionati del genere e persone curiose che sono disposte a scoprire questo mondo alquanto sconosciuto”. “Il costo del Torino Jazz Festival – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune, Maurizio Braccialarghe – si aggira sugli 840 mila euro per quanto riguarda gli aspetti prettamente tecnici, cifra interamente coperta da partner e sponsor, mentre a carico dell’amministrazione è previsto un contributo di circa 200 mila euro per quanto riguarda la comunicazione e il look della città”. I concerti principali della rassegna si svolgeranno in piazza Castello, il Fringe tra i Murazzi e i locali vicini.

Tre le produzioni originali in cartellone, Diane Schuur con la Torino jazz orchestra il 26 aprile, Mauro Ottolini il 27 che musica Le sette probabilità di Buster Keaton e Stefano Battaglia il 28 in una rilettura dell’opera del compositore Alec Wilder. Inoltre, venerdì il calendario prevede Il jazz della Liberazione, iniziativa realizzata in collaborazione con diverse istituzioni. “Arte, cinema, filosofia, letteratura – ha spiegato il direttore artistico del Festival, Zenni – sono i fili rossi che collegano il vasto ventaglio di suoni che attraverseranno la città dalla mattina a notte fonda, nei teatri, nelle piazze, nei locali e sul fiume Po. Il festival scorre tra due feste di grande importanza, il 25 aprile e il 1 maggio, un bel modo – ha concluso – per ricordare che il jazz è la musica del riscatto, della molteplicità culturale, dell’incontro senza confini”.

I concerti gratuiti vedranno esibirsi, tra gli altri, Al Di Meola, Manu Dibango, Enzo Avitabile e Bottari di Portico. Tra i concerti a pagamento, spiccano da UriCaine/Dave Douglas a Kenny Barron/Dave Holland per finire con Luois Moholo. Il primo maggio il Torino Jazz Festival  si concluderà con la festa jazz non stop in piazza Castello alla quale sono attesi Taranta Nera, Giornale di Bordo, il quintetto di Paolo Fresu, Ibrahim Maalouf, Alain Caron e Elio con le Storie Tese.

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Sono nato a Genova. Chi legge lospaccatv.it mi conosce bene, ma analizzare il mondo della televisione è solo una delle mie passioni. La musica scorre nelle mie vene già da quando band come Dire Straits e Cure dominavano le scene. Cinema e teatro sono gli altri miei vecchi amori. Chi non segue megamusic non ama la musica…



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