Published on Luglio 16th, 2014 | by Antonio Tortolano

La terra della Pace. Megamusic intervista Maverick e Davide Melis

Dallo scorso 24 giugno è on air “La Terra della Pace”, brano proposto da Maverick feat.Davide Melis. Un lavoro che insieme al videoclip rappresenta un canto di denuncia e unione tra i popoli dove Lampedusa e il Delta del Niger convergono. Un brano tradotto in quattro lingue e sottotitolato in arabo. Il testo originale è stato scritto e composto da Davide Melis ed Emanuele Chiusaroli e reinterpretato in chiave rap con le parole e la voce di Maverick, artista bresciano emergente, classe 91, che in questo periodo sta lavorando al suo nuovo album. Davide Melis, chitarrista e cantautore, dopo una lunga gavetta, nel 2013 ha pubblicato Lo rifarei, il suo primo album, prodotto da Massimo Zoara, che metto lo zampino anche ne “La Terra della Pace”. Abbiamo rivolto alcune domande ai due artisti che ci raccontano come è nato questo progetto che punta i riflettori sul fenomeno dell’immigrazione, spaziando poi su vari argomenti legato all’attualità musicale.

“La terra della Pace”. Come nasce questo progetto?

Davide: Il progetto nasce da un’intuizione di Massimo Zoara, il nostro produttore artistico, che conoscendo le grandi potenzialità di questo brano che tratta di un tema così delicato e purtroppo sempre attuale come “le stragi dei barconi della speranza”, ci ha proposto di collaborare per tentare un esperimento di fusione tra generi musicali che potesse arrivare sia alle generazioni più giovani sia al “grande pubblico” della musica pop italiana.

Maverick: La Terra della Pace con il featuring è un idea che nasce da una sfida proposta da Massimo Zoara (produttore) , cioè rappare su una base pop rock. Mischiare generi musicali lontani tra loro ma con un contenuto sociale che li accomuna. Dopo aver proposto il risultato a Davide il progetto è partito!

 Quale riscontro state ottenendo in queste prime settimane?

D: Nelle prime settimane dopo la pubblicazione abbiamo riscontrato un grande “successo di critica” da parte degli ascoltatori che rimangono sempre molto colpiti dalla canzone sia per la melodia e l’arrangiamento sia per il testo così crudo e diretto senza però risultare pesante.

M: All’inizio a causa dei temi trattati avevamo il timore che il pezzo sarebbe passato sotto traccia, invece con nostra grande sorpresa ci siamo accorti che molte persone si sono interessate e hanno voluto aiutarci con il progetto per divulgare il messaggio.

Tradotto in diverse lingue e sottolineato in arabo può davvero arrivare al cuore di tutti. Quanto è importante il messaggio di solidarietà per chi fa musica?

D: Io credo che, nel fare musica, sia fondamentale il contenuto. In questo caso in questo brano si denuncia una situazione drammatica e, in parallelo, si tenta di dare un chiaro messaggio di solidarietà… La terra della pace è come “un urlo di dolore”… Un allarme senza distinzione di razza,religione o colore.

M: La musica è innanzitutto passione e divertimento, ma quando uno si ritrova in mano la possibilitá di mandare un messaggio forte a tutti non può non farlo!

Un rapper e un cantautore. Come vi siete trovati a collaborare insieme? Ripeterete l’esperimento?

D: Ci siamo conosciuti perché lavoriamo nello stesso studio di registrazione a Milano. La collaborazione è nata quasi per caso, come fosse una sorta di esperimento o un esperimento della sorte. Il dubbio ci è rimasto ma quello che conta è che “La terra della pace” sia diventata una canzone che riesce ad arrivare nel cuore e nello stomaco della gente. Attualmente stiamo già lavorando su un altro brano dalle tematiche, anche in questo caso, tutt’altro che semplici.

M: Come ho detto all’inizio per caso. Abbiamo giá un altro pezzo in cantiere, per ora è ancora in fase embrionale ma conferma la sintonia tra me e Davide e la nostra voglia di continuare il progetto.

 Quanto i social network e il web più in generale può aiutare voi artisti ad arrivare in maniera più efficace al pubblico?

D: Per noi artisti emergenti e magari indipendenti i social networks e il web sono fondamentali per arrivare efficacemente al pubblico. In realtà, molto spesso, sono l’unica strada percorribile e quindi si cerca di utilizzare ogni possibile canale per arrivare a farsi ascoltare e per provare a penetrare attraverso quel muro di gomma che ci tiene lontani da tutti i media “che contano”.

M: Oggi i social network sono il punto nevralgico della comunicazione, oltre che arrivare a tutti sono praticamente in tempo reale, le notizie non durano più di un giorno su Facebook a meno che non le si vada a ripescare, quindi bisogna colpire le persone in modo potente e diretto per fare rimbalzare la notizia. Questa è un’arma a doppio taglio soprattutto da quando Facebook ha castrato la diffusione dei post non sponsorizzati.
Un altro aspetto è la totale mancanza di censura che permette agli artisti di essere loro stessi al 100%.

 Cosa ne pensate dell’attuale momento dell’industria discografica. Meglio lavorare con una major o scommettere su una label indipendente?

D: Forse meglio andare a Lourdes? A parte la battuta in teoria sarebbe meglio lavorare con una major ma in pratica quello che conta davvero è avere delle idee originali e trovare i giusti canali per farle conoscere. Qui torniamo al discorso del web e dei social che ci danno, potenzialmente, la possibilità di comunicare con chiunque. È difficile? Difficilissimo.

M: Meglio costruirsi un pubblico solido che si rispecchia in te. Le major hanno ancora un potere di marketing che le label indipendenti non hanno, ma è l’artista alla fine che fa la differenza.

 A quando l’uscita dei vostri prossimi album?

D: Ho in programma l’uscita di almeno due singoli tratti dal mio album “Lo rifarei” e poi di cominciare la produzione del nuovo lavoro dasolista che dovrebbe essere pubblicato a fine 2015.

M: Sto lavorando al mio album per l’uscita nel 2015.

 Progetti futuri?

D: Tra i progetti futuri, oltre ai nostri rispettivi album, credo che la collaborazione con Maverick andrà avanti a lungo, ci troviamo molto bene a lavorare assieme. Fare musica è come dipingere, ci vogliono per forza un grande artista e un bel soggetto, la tela e i colori, due ingredienti due… Due come noi due.

M: C’è in cantiere un progetto musicale per settembre insieme ad altre persone, tra cui Paolo Meroni che ha diretto il video “La terra della pace”, stay tuned!

 

 

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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