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Published on Giugno 29th, 2014 | by Antonio Tortolano

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Rock in Roma: David Guetta esperimento dance riuscito

Dopo la serie di rock band che si sono alternate da inizio giugno, lo spin off dei Rolling Stones al Circo Massimo e in attesa del grande evento che riporterà i Metallica in Italia, c’era attesa e curiosità per la serata dedicata alla dance di David Guetta. Più di qualcuno, legato soprattutto al mondo rock e metal non aveva gradito la presenza del produttore francese all’interno di Rock in Roma. Eppure il “party” di fine giugno andato in scena ieri sera a Capannelle è decisamente riuscito.

In migliaia hanno ballato per oltre cinque ore, prima e durante il set di David Guetta. Arrivavano da tutta Italia, con nutrita  presenza femminile e in tanti anche dall’estero per quello, che insieme ai connazionali Bob Sinclar e Martin Solveg, è il dj più conosciuto al mondo. Prima di parlare del suo show, iniziato alle 23.25 e terminato all’1.15 è bene raccontarvi di chi ha fatto da opening act alla serata. Già poco dopo le 19.30 il palco si era illuminato con la presenza dei Dirty Vegas. Il duo inglese con il suo electro pop ha dato subito l’impressione che la serata non sarebbe stato affatto noiosa. L’Arena, nell’attesa di vivere le due ore con David Guetta, ha gradito e partecipato con entusiasmo sia nei 45 minuti trascorsi appunto con Steve Smith e Paul Harris che successivamente con la performance più lunga di Dominic Peters e David Poole, meglio conosciuti come Goldfish. Elettronica, soul e jazz funk con la rivisitazione di diverse corner hanno caricato il pubblico del Rock in Roma che nel frattempo diventava sempre più numeroso. Ma a dominare la scena prima dell’arrivo di Guetta sono stati decisamente i talenti nostrani dei Daddy’s Groove.

Intenso ed entusiasmante il set del duo partenopeo, seguito nella capitale da centinaia di conterranei, a testimonianza della loro crescita nell’universo della musica elettronica. Il tutto impreziosito dalla presenza di Angelo Iossa, per tutti Iossa, che avevamo conosciuto diversi anni fa, in una partecipazione neanche troppo lunga ed esaltante a un’edizione del talent Amici e che ora ritroviamo in tutta altra veste, piacevolmente stupiti. Che il giovane artista avesse stoffa lo si era capito da tempo, ma rivederlo ora con un look stravolto, fisicità diversa e con quella padronanza del palco davanti a migliaia di fan entusiasti ci ha davvero sorpreso. E con Surrender, pezzo di successo dei Daddy’s Groove, ha scaldato nel modo migliore l’arrivo di Guetta, che era ormai prossimo.

Un David Guetta che non si è certo risparmiato e ha mantenuto una buona intensità nell’arco delle quasi due ore in cui si è esibito. Imponente la scenografia, uno dei piatti forti del produttore francese. Effetti speciali hanno fatto da cornice all’enorme ledwall posto dietro la consolle di Guetta, dove figure animate, con un richiamo anni 80,  rendevano il tutto decisamente spettacolare. Suggestivo, ad esempio, un gigantesco cuore rosso, che ha dato l’assist al dj francese per chiedere al pubblico di alzare le mani al cielo formando con le dita proprio un cuore. Ai lati del palco, ovviamente, due maxischermi, con primi piani dell’artista e panoramica sul pubblico. Con un alternarsi tra pezzi più celebri dei suoi album, quelli meno conosciuti e cover, tra house e commercial,  David Guetta ha proposto per la prima volta live il suo nuovo singolo Lovers on the sun, che vede la partecipazione di Sam Martin. Non stanco delle cinque ore di live set, il pubblico si è infiammato quando  Guetta ha mixato in sequenza quelli che probabilmente sono i suoi tre pezzi più celebri. E così con Titanium, She Wolf e Without you si è chiusa la serata “diversa” del Rock in Roma. Dunque esperimento riuscito, per una volta la dance music elaborata, raffinata e a tratti anche più commerciale ha rubato la scena all’Arena di solito gremita degli amanti del Rock, Pop e Metal. Con buona pace degli integralisti.

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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