Published on Ottobre 26th, 2013 | by Il Graffio
0Paolo Rigotto: il terzo album è Tabù
Nuovo lavoro per Paolo Rigotto. L’eccentrico cantautore torinese arriva al terzo album, incastonando nuove perle nel suo repertorio surrealista e vivace. La voce e le espressioni di un clown truccato coi contenuti. Nonviolenza è stata la prima canzone del disco a vedere la luce, una canzone che reclama il diritto alla non-azione come reazione. Non violenza, non significa necessariamente obbedienza e sottomissione…anzi, esattamente il contrario. semplicemente nonviolenza. Tabù è il disco dell’Uomo visto da dentro. In un certo senso un disco dell’Uomo visto dall’Uomo, a volte senza capirci molto. Non è un disco autobiografico, almeno non dichiaratamente. tutti abbiamo un inconscio, chi più chi meno.
Quindi Tabù è un disco inconscio. Paolo Rigotto inizia nel 1986, a 12 anni, le sue prime sperimentazioni musicali con gli strumenti del fratello maggiore. Nel corso degli anni studia (ma soprattutto esperisce) batteria jazz e rock (allievo del maestro Marco Volpe) produzione e arrangiamento, programmazione di sintetizzatori analogici e digitali, tecniche vocali e di registrazione. Attualmente, dopo collaborazioni a vario titolo in ambito rock e jazz, Paolo Rigotto fa parte fin dalla sua formazione del gruppo Banda Elastica Pellizza (premio Tenco 2008), ed è titolare del piccolo Freakone Royale Studio in cui vengono realizzati, oltre ai suoi lavori, anche quelli di altre band ed artisti del territorio (Mothercar, Giorgio Autieri, Endorfine, Banda Elastica, Attitude, Audiokonica, Luca Sommariva, Veligier, Cravo & Canela).