Quattro anni senza Amy Winehouse
Amy Winehouse. Artista dotata di uno straordinario talento, ma ragazza fragile, esposta alle difficoltà della vita. Una donna che, nonostante il successo, si è lasciata inghiottire dalla depressione. Sino alla fine tragica e prematura, stroncata da una quantità eccessiva di alcol. Amy Winehouse, “una delle più belle voci jazz che abbia mai sentito, al livello di Ella Fitzgerald e Billie Holliday“, come ha sottolineato Tony Bennett, erede di cantanti del calibro di Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como, è morta a Londra quattro anni fa, il 23 luglio del 2011. Londinese, classe 1983, cantautrice, stilista e produttrice discografica, Winehouse viene ora ricordata da un documentario.
Impostasi all’attenzione del suo pubblico e della critica con l’album d’esordio, ‘Frank’, che ha riscosso un buon successo, l’artista ha conquistato i suoi fan nel 2007 con la pubblicazione del suo secondo album, ‘Back to Black’. Un lavoro, arricchito da singoli come ‘Rehab’, ‘Love Is’ a ‘Losing Game’ e dall’omonima traccia ‘Back to Black’, che le fatto guadagnare cinque Grammy Awards. Cantautrice controversa, sempre alle prese con problemi di droga, alcol e disordini alimentari, Winehouse ha ritardato la pubblicazione del suo terzo album, ‘Lioness: Hidden Treasures’, che ha visto la luce soltanto dopo la sua scomparsa, il 2 dicembre del 2011.
Orfani della sua voce, i suoi numerosi fan possono comunque ‘consolarsi’ c on un documentario sulla vita dell’artista , uscito lo scorso 3 luglio nelle sale cinematografiche britanniche e in programmazione in Italia il 15, 16 e 17 settembre. Date non a caso, se si considera che il compleanno dell’artista cade il 14 settembre. In ‘Amy’ di Asif Kapadia vengono messi in luce i passaggi più delicati della vita di Amy Winehouse. Un documentario che inquadra in modo non troppo lusinghiero, Blake Fielder, l’uomo con cui l’artista si è sposata nel 2007. Una figura che, da più parti, viene indicata come una presenza negativa nella breve vita della cantante, dal momento che l’ha i ndotta a consumare eroina e crack introducendola in un mondo insidioso dal quale non è più uscita.
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Valentina Lauro Originaria di Napoli, cassinate di adozione fin da piccola adoravo disegnare ed esprimere la mia vena creativa ovunque, anche sulle pareti di casa!!! Oggi la mia passione è diventata il mio lavoro e anche se i fogli (e l’intonaco) hanno lasciato il posto alla tavoletta grafica continuo a disegnare i loghi e le interfacce di MegaMusic e de Lo SpaccaTV…
