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Published on Marzo 19th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Pino Daniele: i 60 anni del re del blues

Oggi Pino Daniele avrebbe compiuto 60 anni. Sono passati solo poco più di due mesi dal quattro gennaio, il giorno della sua morte. Un evento sicuramente messo in conto, visto che da tempo conviveva con una grave cardiopatia (una malattia sfortunatamente diffusa nella sua famiglia) e non curabile ma avvenuta in circostanze insolite, forse frutto, anche, proprio dell’abitudine a fare quotidianamente i conti con i sintomi del male. Il clamore mediatico, i risvolti legali, le polemiche tra la ex moglie e la sua ultima compagna di vita, le discussioni tra i familiari, la confusione alla camera ardente e ai funerali sono tutte cose che certamente avrebbero amareggiato per primo proprio Pino Daniele, che teneva molto alla riservatezza sulla propria vita privata. Ai 60 anni Pino stava per arrivare con un nuovo album, «molto acustico» lo aveva definito, e con il fortunato tour della reunion di «Nero a metà», senza dubbio uno dei momenti più felici non solo per lui ma per la storia della musica italiana. Non era certamente entusiasta del mondo che si trovava attorno: «per un sessantenne oggi ci sono cose francamente insopportabili, per esempio l’assenza di pensiero e di figure di riferimento per le nuove generazioni».

Lui era cresciuto e diventato famoso in un mondo dove la musica era un collante umano e trasmetteva valori perché era uno degli strumenti utilizzati per cercare (almeno sognare) di cambiare le cose. Apparteneva alle generazioni che si costruivano il successo con la gavetta, «rubando» dai dischi e dai musicisti più anziani e bravi: il mondo dei talent lo guardava con un certo sospetto, anche se riconosceva che ai giovani non vengono offerte grandi alternative, vista anche la crisi della discografia.

La delusione e il disincanto non gli impedivano di tenersi aggiornato. Lo faceva tenendosi in contatto con gli artisti più giovani tipo Rocco Hunt e Clementino, che aveva invitato come ospiti in alcuni concerti del suo ultimo tour. E lo faceva studiando: ha passato tutta la vita a cercare di migliorarsi come musicista e a cercare strade nuove e nuove forme di contaminazione per il suo grande progetto di musica mediterranea, sempre sospesa tra Napoli, il Blues, a cominciare dai suoi idoli di chitarrista, Jeff Beck, Eric Clapton, ma anche Paco de Lucia, Frank Zappa («sono diventato pazzo ascoltando ‘Over Night Sensation’» raccontava), Carlos Santana, Pat Metheny. Aveva conservato un enorme rispetto per i grandi della musica e considerava l’incontro con gli altri artisti un elemento fondamentale del processo creativo: non è un caso che, oltre alle super star internazionali, ha collaborato praticamente con tutti i nomi più importanti del made in Italy musicale. L’ eredità artistica di Pino Daniele è incalcolabile: sono davvero pochi gli artisti che sono riusciti a cambiare così a fondo le regole stesse della musica italiana, rinnovando la tradizione napoletana e portando al grande pubblico livelli esecutivi e concezioni tipiche della scena internazionale. Come in tutti i grandi lutti, forse è passato ancora troppo poco tempo per capire fino in fondo il vuoto che ha lasciato. Sarebbe bello pensare che qualcuno tra quelli che lo conoscevano bene, e magari con il contributo di qualche istituzioni, cominciasse a lavorare a qualche bella idea per conservare nel modo più bello il suo ricordo e, al tempo stesso, tutelare il prezioso patrimonio musicale.

È davvero un omaggio infinito quello di Napoli a Pino Daniele che oggi avrebbe compiuto 60 anni, proprio nel giorno di San Giuseppe: e se dalla rete spuntano in tutta Italia, ma soprattutto al Sud, dal Lazio alla Sicilia, raduni spontanei e concerti di cover rimbalzano sui social network, la sua città ha organizzato una intera giornata di eventi per ricordare il cantore di ‘Napule è’. Si partirà dalle 11 al Maschio Angioino, in quella Sala dei Baroni dove furono esposte le sue ceneri, con la consegna ai familiari di ben undici libri che raccolgono i messaggi degli ammiratori giunti a salutare Pino nel corso del lungo addio, prima che i suoi resti partissero alla volta della Toscana. Alle 12.15 seguirà un flash mob nel cortile del Maschio Angioino sulle note di ‘Je sto vicino a te’, il brano che sarà anche lo ‘slogan della giornata: chiunque potrà portare uno strumento musicale e cantare. Prevista anche una celebrazione religiosa a San Lorenzo Maggiore con esecuzione dello ‘Stabat Mater’ scritto da Enzo Avitabile. Alle 21,40 a Palapartenope oltre 3000 persone (gli inviti distribuiti tramite il sito del Comune sono andati esauriti in mezz’ora) assisteranno al concertone con fratello Nello Daniele, e tanti artisti, ma non la sua band, come Baccini, Bennato, Toni Cercola, Teresa De Sio, Pietra Montecorvino, Peppe Lanzetta e lo scrittore Maurizio De Giovanni. A preparare la torta, su invito della famiglia Daniele, sarà Sal De Riso, noto pasticciere da sempre fan di Pino Naniele, che offrirà la sua specialità, ricotta e pera decorata con chitarre di zucchero ed altri strumenti musicali. In attesa di intitolare una piazza del centro storico a Daniele, che nacque proprio in quei vicoli a ridosso di Santa Chiara, o più difficilmente l’aeroporto, gran parte delle iniziative per il ‘compleanno’ sono state quindi organizzate dal Comune, in accordo con la famiglia. Si prevede però anche un flash mob in Piazza del Plebiscito, come avvenne all’indomani della sua scomparsa a gennaio, con torta e spumante, idea lanciata da fans napoletani che, tramite l’emittente locale La Radiazza, hanno spiegato di preferire un tributo meno istituzionale e più spontaneo dell’artista ricordandone la sua riservatezza. ‘O nonno è morto a 60 anni’ cantava profeticamente Pino ne ‘A speranza e’ semp’ sola’ , uno dei brani più amati dell’album cult ‘Mascalzone latino’ e qualche fans certamente se ne ricorderà in una giornata dove ancora una volta la voce di Daniele inonderà le strade di Napoli, dalle radio locali e dalle case. Numerose anche le mostre che si aprono per la ricorrenza: nella Biblioteca Benedetto Croce ma anche nel complesso delle Eccellenze Campane in Via Brin; nella chiesa di San Biagio Maggiore avrà il titolo di una canzone tra le più note, ‘Io vivo come te’, e raccoglierà 60 immagini di 10 autori, intrecciate sulle note di 10 canzoni di Daniele. Nello slide show si inseriranno gli interventi di musicisti come Raiz e Fausto Mesolella. A Salerno a celebrare Pino Daniele saranno gli allievi dei licei musicali in scena con «Buon Compleanno Pino?» (ore 20.00) organizzato dal Liceo Statale «Alfano Iø» in collaborazione con il Conservatorio «G. Martucci».

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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