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Published on Aprile 9th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Nerdy Boy: Megamusic intervista Sushy

Oggi Megamusic vi propone l’intervista a Susanna Galimi, per tutti Sushy. Nerdy Boy è il nuovo singolo dell’artista milanese che in questo progetto discografico si avvale della collaborazione di Roachie, cantante e compositore americano. Sushy, nonostante la giovane età, ha già saputo imporsi nelle classifiche di mezzo mondo come testimoniano i risultati raggiunti negli Usa, Giappone e anche in Europa, visto il successo ottenuto in Francia, Germania e Svizzera senza dimenticare la scalata nelle dance chart di Italia e Spagna. Il mondo dello spettacolo era nel suo destino visto il debutto a soli sei anni come valletta di Mike Bongiorno.

Poi lo studio del pianoforte, la passione per la musica black internazionale e le tante prestigiose collaborazioni. Sushy è la voce di numerosi jingle di Radio Deejay, Radio 105 e anche di spot, sigle, colonne sonore e fiction. Sorelle d’Italia realizzata per Calzedonia ha destato scandalo a livello nazionale. E’ del 2008 il quinto posto nella “Billboard Dance Chart Americana” e il secondo posto della “World Dance Chart” con Me and Myself. I videoclip di In the Water e Jumpin Up  hanno raggiunto numeri importanti, con quest’ultimo capace di superare il milione di visualizzazioni. Dopo un contratto con Universal France è passata all’indipendente Bang Record. Sushy che sta già lavorando a nuovi progetti ha risposto alle nostre domande nell’intervista che vi proponiamo…

Susanna, come nasce Nerdy Boy e la collaborazione con Roachie?

Ero in uno degli studi più  prestigiosi di Londra, gli “Sphere studios”, impegnata nella registrazione del mio disco quando ho conosciuto Roachie, un cantante e compositore americano eccezionale! Tra noi si è  creata subito una grande sintonia e mentre facevamo una jam session per gioco nei momenti di pausa gli ho proposto di scrivere e cantare una parte di “Nerdy boy”, un brano che su cui stavo lavorando in quel periodo.

Videoclip come Jumpin Up e In The Water hanno ottenuto un grande riscontro. Cosa si nasconde dietro questo successo?

Penso che sia l’energia e la carica positiva che si era creata sul set mentre giravamo.  Alcuni attori del video sono miei amici e ci siamo divertiti davvero tanto e forse siamo riusciti a trasmetterlo al pubblico. La dinamicità,il sorriso e gli splendidi panorami come l’ incontaminata isola di Palomito a Portorico (In the water) e la bellissima Toscana (Jumpin up) si sposano perfettamente con l’anima solare di entrambi i brani.

Tuo padre è di origine italo-americana. Quanto è contato per te, fin da piccola, avere una visione internazionale del mondo dello spettacolo?

Ho sempre viaggiato molto negli States con papà e grazie a lui ho acquisito il loro accento e assorbito il più possibile il loro modo di fare musica.
Scrivo prettamente in inglese e le mie linee melodiche arrivano da un background R&b e black, musica che ho ascoltato proprio negli Stati Uniti fin da piccola.

 Sei la voce di diversi jingle di grandi radio e di sigle e spot televisivi. A quali ti senti maggiormente legata?

Sicuramente allo spot di Calzedonia “Sorelle d’italia” che pur avendo fatto scandalo mi ha permesso di farmi conoscere anche dal pubblico italiano.

Cosa ne pensi dell’attuale momento della dance music internazionale e di quella italiana?

Penso che sia un momento innovativo, in cui la fusione della musica Pop con la Dance riesce a creare delle interessanti contaminazioni musicali e sonorità diverse. E’ un momento molto creativo e sono contenta di dare il mio contributo.

Quali differenze noti principalmente dal modo di fruire la musica negli Usa rispetto all’Italia?

Non vedo grandissime differenze tra l’ascoltatore americano e Italiano, tutti e due seguono molto le radio, i principali media e social, anche se negli States ( big stars escluse)
c’è più  liberta di auto promozione e le performance Live hanno ancora una grande importanza. Forse in Italia negli ultimi anni si è  un po’ persa la voglia di andare a vedere concerti dal vivo, ma spero sinceramente che si possa tornare agli spettacoli di una volta.

Nel 2008 Me and Myself ti ha portato a un risultato incredibile negli Usa. Ci racconti un aneddoto di quel periodo?

Ho scritto “Me and myself” con il mio co-writer Cristiano Cesario e Ben DJ ed è stata la prima nostra produzione Dance in assoluto. In quel periodo tutto avrei pensato fuorchè di diventare un’ artista Pop Dance, anche perchè in quel periodo ero impegnata nella promozione di un album Rock, ma grazie all’arrangiamento di un Dj eccezionale come Wolfgang Gatner la canzone è arrivata in Billboard top 5 e per noi è stato davvero un successo inaspettato e un momento di svolta!  Un’esperienza unica è stata poi il tour in California sul palco con Lady Gaga e Cindy Lauper.

Major ed etichette indipendenti. Cosa ne pensi della crisi dell’industria discografica?

Indubbiamente i fenomeni di pirateria e alcune piattaforme di streaming stanno pesantemente mettendo in crisi l’attuale industria discografica, allo stesso tempo pero’ molte etichette indipendenti si stanno facendo strada e stanno dando la possibilità ad artisti come me di farsi conoscere all’estero senza per forza essere vincolati a Major multinazionali che in fin dei conti non sempre fanno il loro lavoro. Nel mio caso, ad esempio, firmare nel 2011 con Universal France non mi ha portato a molto come artista, ero presente in qualsiasi compilation, ho venduto più di 300 mila copie ma non è stato fatto alcun lavoro sulla promozione del mio personaggio. Aneddoto interessante infatti è  che una canzone come “Jumpin up” inzialmente di Universal ha raggiunto il successo (Spagna, Germania,Polonia, Giappone, Messico ecc…) solo tramite l’etichetta indipendente con cui ho deciso in seguito di collaborare: Bang Record.

Quali artisti hanno influenzato il tuo percorso negli anni?

Laurin Hill è la mia maestra. Ho imparato tutto da lei, ma anche da altri artisti fantastici come Steven Tyler, Bryan Adams, Pink, Gwen Stephany e Rihanna.

Francia, Giappone, Usa, Germania. All’estero sei molto più conosciuta rispetto all’Italia. Tra 10 anni come vedi la tua carriera?

Mi vedo sui palchi di tutto il mondo a cantare le mie canzoni, magari con uno spettacolo che unisca l’elettronica a una band acustica così da fondere i due mondi che hanno caratterizzato la mia carriera musicale. Mi piacerebbe realizzare il mio sogno nel cassetto di scrivere e prestare la voce per colonne sonore.
Vorrei anche collaborare con una “Big band” e realizzare un album Pop Swing, un genere che amo molto.

Delle collaborazioni di rilievo che hai avuto finora, quale ti ha maggiormente impressionato?

Reputo tutti gli scrittori, artisti e Dj con cui ho collaborato unici nel loro modo di fare musica, ho sempre imparato molto e continuo a farlo.
Penso che la collaborazione tra artisti di diverse etnie possa creare delle magie che difficilmente potrei realizzare da sola. Frequentare Roachie è stato d’ispirazione per scrivere il ritornello di “In the water” e la mia esperienza a Portorico con I Buffering Inc ha influenzato molti brani del mio album.
Però forse Roachie è  l’artista che mi ha impressionato di più ad oggi per la sua cultura musicale e approccio alla composizione.

Ti ricordi qualcosa dell’esperienza con Mike Bongiorno?

Certo, era molto serio ma molto affettuoso. Appena poteva mi riempiva di complimenti e abbracci. Un uomo meraviglioso! Ero davvero piccola,ma mi ricordo ancora le prime poesie recitate in tv e le mie prime esibizioni come cantante. Credo che l’esperienza con Mike sia stata decisiva nella mia scelta professionale.

 Curiosità finale, perchè Sushy?

Il nome è  frutto della fantasia di un mio ex fidanzato, ma quando il mio produttore l’ha sentito, ha pensato che potesse essere d’impatto e così è diventato il mio nome d’arte.

Progetti futuri?

A breve uscirà l’album in Giappone e a seguire anche negli altri Paesi.  Tra un paio di mesi pubblicheremo il nuovo singolo (ancora da scegliere) e relativo videoclip e poi usciranno anche le prime date del Sushy tour in Giappone 🙂 Ironia della sorte!

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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