interviste

Published on Giugno 13th, 2013 | by Antonio Tortolano

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Megamusic intervista Valerio Millefoglie

Oggi Megamusic si occupa di Valerio Millefoglie, che ha recentemente pubblicato con l’etichetta quiet please! il nuovo singolo No la borsa, ma la vita, che è in vendita su tutte le piattaforme digitali. Alla programmazione del brano hanno partecipato Geppi Cuscito (bassista dei Casino Royale) e  un’orchestra di quaranta elementi diretta da Ben Foster (compositore delle musiche del serial Doctor Who per la BBC e arrangiatore del prossimo lavoro di Paul McCartney).   Alla prima tromba Derek Watkins, già prima tromba anche in tutte le colonne sonore di  James Bond. La vena artistica di Valerio Millefoglie non si ferma al canto, avendo già scritto e pubblicato tre libri e a breve arriverà anche il quarto per la collana Contromano di Laterza. E per lui attualmente anche un’esperienza a Radio Capital. Ecco cosa ci ha detto nell’intervista rilasciata a Megamusic.

Valerio, è da poco uscito No la borsa, ma la vita. Come nasce l’idea di questo brano e come mai questo titolo?

Nasce un pomeriggio dopo aver cercato su Youtube: “cantante lirica”. Sono finito sul video di una signora anziana che urlava: “Bella cosa”. Ho aggiunto sotto un loop di chitarra vagamente James Bond ed è venuta fuori una melodia che mi sembrava disperata come un uomo che entra armato in un bar non per rubare i soldi, ma per rubare il lavoro o l’amore alla cassiera.

Sei legato all’etichetta quiet please del noto compositore e produttore Ferdinardo Arnò. Che bilancio senti di tracciare finora di questa collaborazione?

Le collaborazioni servono perché uno dei due vede qualcosa dove l’altro non vede niente. In questo caso Ferdinando ha sentito che l’orchestra avrebbe rafforzato la drammaticità e l’epicità dell’incedere della canzone. E così è stato, infatti al singolo su iTunes abbiamo aggiunto anche la versione solo strumentale.

Quali sono i generi musicali che ti hanno maggiormente influenzato nel tuo percorso artistico?

Hip hop anni novanta. Il trip hop e l’elettronica sempre di quegli anni lì. “Midnight in a perfect world” di Dj Shadow è stato una lezione.  Musica finlandese dei film di Kaurismaki. Gonzales, sia nei panni del rapper che del pianista performer. Il compositore Edward Grieg. Le canzoni dei giovani pionieri della DDR. Strumentali tipo Ratatat, Nosaj Thing. Poi Death Grips, Tyler the creator, El-P, l’inno cosacco e cose più scure e rarefatte stile Matt Elliot.

Rispetto ai lavori precedenti, quali sono le novità principali?

L’album precedente era sotto la dittatura della narrazione. Tutto partiva sempre dal testo. Vorrei che ora la musica si vendicasse.

Un tuo pensiero sulle etichette indipendenti e le major discografiche.

Cerco di non pensarci.

Che idea ti sei fatto dei talent show che vediamo in tv?

Mi ha colpito una ragazza che diceva al provino: “Questa è la mia ultima chance”. Aveva tipo 23 anni. Ho pensato che fra un po’ ci sentiremo in ritardo con la vita già a 12 anni. Nella velocità si perde di vista il perché vuoi fare esattamente quella cosa, tutto diventa più velleitario.

La tua vena artistica non si ferma al canto, sei anche scrittore. Tre libri pubblicati, cosa puoi anticiparci per il futuro?

Diciamo che sto scrivendo il futuro, lo si scrive sempre in differita.

Dell’esperienza a Radio Capital cosa ci dici?

Stiamo portando in giro il live del programma Parole Note di Maurizio Rossato. Mario De Santis fa da conduttore, Giancarlo Cattaneo legge le poesie mentre io e Maurizio ci occupiamo di fare i dj. Lui cura i tappeti sonori, io faccio gli stacchi del Dj A Parole, l’unico dj che non mette musica, ma mixa parole prese da ovunque: film, monologhi, interviste. Prossimamente saremo a Ivrea per il Festival La grande Invasione (20 giugno) e il giorno dopo a Torino nella sede estiva del Circolo dei Lettori, il cortile del Museo di Scienze Naturale. 

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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