Published on Gennaio 22nd, 2014 | by Antonio Tortolano

Megamusic intervista Osvaldo Supino

Goodbye è il nuovo singolo di Osvaldo Supino. Il cantante foggiano è l’artista italiano, non legato a una major, più cliccato in rete con oltre tre milioni di views nel 2013. Due album all’attivo, il secondo Exposed ha debuttato nello scorso maggio al terzo posto della classifica iTunes. Osvaldo Supino è stato nominato tre volte  ai BT Digital Music Awards in Inghilterra. Di lui parlano anche in Germania, Francia e Stati Uniti. In Exposed duetta anche con Chris Crocker, web star americana. Osvaldo Supino è anche impegnato nel sociale ed è diventato testimonial di una campagna contro l’Aids. Il cantante pugliese sarebbe già a lavoro per un nuovo album, interamente in italiano, che si avvale della collaborazione di Tony Maiello. Ecco le dichiarazioni rilasciate in questa intervista a Megamusic.

Osvaldo, Goodbye è il terzo video estratto da Exposed. Come mai questo singolo ha richiesto un lavoro più lungo rispetto agli altri?

“Goodbye” è la canzone più intima e personale che abbia mai scritto. Fa riferimento a tutte le parole non dette alla fine di una relazione. E dato che si riferisce a una storia vera e a quello che ho vissuto volevo essere totalmente trasparente. Ho preteso da me ogni verità, anche quelle che non conoscevo ma che dovevo affrontare. E’ stato un percorso molto lungo. Da sempre riesco a capirmi attraverso quello che canto e questa canzone sicuramente ne è un esempio.

Dopo il successo del tuo primo album, ti stai ripetendo con numeri importanti. Secondo te qual è l’elemento principale del tuo successo?

Ho sempre cercato di essere me stesso. Ho voluto fare il genere che mi piace, in cui mi sento a mio agio anche se in Italia in questi anni sono stati in molti a consigliarmi altre strade più rassicuranti. Ma io faccio musica perché è la mia vita, è la mia espressione. Non potrei mai cantare qualcosa in cui non mi identifico. L’unica volta che l’ho fatto è stato con i miei primi produttori, con i quali poi non è andata bene. L’ho preso come un segno incoraggiante per essere sempre me stesso, comunque.

Come nasce artisticamente Osvaldo Supino?

Ho iniziato a cantare da piccolissimo, è sempre stata la mia più grande passione. Intorno ai 10 anni ho iniziato a fare i concorsi un po’ più importanti e a studiare canto. Nel corso degli anni e delle esperienze questa passione è cresciuta con me, ed è stato il motivo per il quale subito dopo aver preso la maturità mi sono trasferito a Milano. Qui ho trovato i miei primi produttori che mi hanno dato modo di confrontarmi con molti autori per poter capire esattamente quale fosse il genere musicale in cui sentiemi più a mio agio. Le cose però non sono andate come speravo e ho deciso di ricominciare facendo tutto da me affidandomi totalmente a Myspace. Forse è stato proprio quel coraggio che ho avuto, a portarmi poi tanta fortuna. Tutto ciò che di più grande ho realizzato lo devo solo a chi mi ha scoperto in rete e non mi ha più abbandonato.

Sei riuscito a farti notare negli Usa, Inghilterra, Francia, Germania. Quali differenze hai potuto cogliere  tra questi diversi tipi di pubblico?

Mi sembra che all’estero ci sia molta più attenzione dal punto di vista tecnico alle produzioni e ai pezzi, più che al personaggio stesso e mi sembra anche che facciano più caso a chi sei, a cosa proponi più che “da chi sei proposto”.  E soprattutto riconoscono la ricerca, lo sforzo e il lavoro per mantenere uno standard innovativo e di qualità in ciò che proponi.

 Pornographic è un pezzo che non poteva non far parlare. Cosa ci dici a riguardo e come è stato duettare con Chris Crocker?

In realtà il testo si riferisce all’amore più fisico, passionale, indispensabile in una relazione. Rispecchia il momento in cui, chi hai d’avanti riesce a possederti completamente tanto da rendersi ai tuoi occhi il tuo più grande desiderio. Io e Chris Crocker abbiamo sicuramente percorsi e attitudini diversi ma appena ho ricevuto il demo ho capito che dovevo fare questa canzone con lui. Gli ho scritto e mi ha subito risposto entusiasta. E’ stato bello collaborare con lui, interessante sentirmi io per la prima volta in un pezzo con un’altra voce insieme alla mia. E’ una persona molto diversa da come il mondo immagina. Spesso solo perché si conosce una parte del passato di una persona, si legge qualcosa su internet si crede di conoscere tutto. C’è sempre molto di più.

 Crisi dell’industria discografica, major ed etichette indipendenti. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

La crisi c’è. E’ evidente. Noi giovani facciamo moltissima difficoltà ad affermarci e ad avere la fiducia da parte degli addetti ai lavori. Il che uccide. Bisognerebbe imparare a crederci di più. Mi sembra che alle volte la crisi venga utilizzata un po’ come una scusa per non rischiare, non esplorare. Ma è solo puntando su una novità ci si può rialzare. Solo cambiando direzione, aprendosi. La gente ha bisogno di musica, la vuole. E sta a chi la produce e chi ha il compito di diffonderla, crederci per primo.

 Sei molto impegnato nel sociale. Quanto è importante per un artista sensibilizzare l’opinione pubblica su temi delicati?

Credo sia fondamentale per ognuno di noi diffondere delle informazioni su dei temi attuali, delicati e che hanno bisogno di attenzione. Artisti o semplici utenti web, chi più chi meno, abbiamo tutti una visibilità oggi tramite i social, e tramite le nostre relazioni che sono sicuramente più dinamiche di quelle di 10 anni fa. E’ importante per quello che siamo, per renderci tutti più utili e responsabili del mondo in cui viviamo. Ogni volta che ho supportato un’iniziativa benefica è sempre stato con questo spirito, mettendo in primis la mia coscienza più che il mio lavoro e la mia posizione.

 Cosa ne pensi dei talent show?

Penso siano importanti per aiutare alcuni giovani ad emergere, a realizzare il loro sogno, ma sarebbe meglio se la discografia italiana non si basasse esclusivamente solo su quello, con il danno poi di non dare modo agli artisti stessi di crescere. Un artista va protetto, tutelato. E questo nel nostro paese manca, purtroppo.

 Quali sono gli artisti e le band che hanno influenzato il tuo percorso artistico?

Nonostante faccia un genere totalmente diverso ho ascoltato moltissima musica italiana. Claudio Baglioni è stato sempre il mio preferito. E poi sicuramente Michael Jackson, Sting, Madonna, Whitney Houston. E i Muse. Li adoro e li ho ascoltati moltissimo durante la lavorazione di “Exposed”.

I social network sono sempre più un veicolo prezioso per gli artisti e per il rapporto con i fan. Come li vivi?

Mi piace molto stare a contatto con i miei fans, tenerli sempre aggiornati e sentirli parte di ogni cosa che faccio. Il bello della musica è che puoi condividerne ogni momento, e i social aiutano moltissimo. Appena posso rispondo ai loro messaggi e spesso organizzo delle video chat per salutarli e passare un po di tempo con loro.

Dopo la nomination al  Bt Digital Music Awards, un altro sogno che vorresti realizzare in futuro?

Ne ho due. Duettare con Claudio Baglioni e cantare un pezzo scritto da Tiziano Ferro.

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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