Published on Gennaio 27th, 2014 | by Antonio Tortolano

Megamusic intervista Lorenzo Zappa

Lorenzo Zappa è il protagonista dell’intervista odierna su Megamusic. Il cantautore milanese lo scorso 25 novembre ha pubblicato 8 marzo, un brano dal forte impatto emotivo, uscito in concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Nei prossimi mesi Lorenzo Zappa darà luce a un LP da solista, dopo aver fatto parte, negli anni, di diverse band come gli ExonEx e i Fiori di Bach. Per l’artista lombardo, sono stati diversi i riconoscimenti ottenuti in carriera. Lo studio di canto moderno, lirico e vocale, le esperienze nel pop rock fino al cantautorato rock underground mettono in luce la sua versatilità che confluisce in lavori sempre molto impegnati che toccano  tematiche attuali.

Lorenzo, 8 marzo è un pezzo molto forte che tocca un tema particolarmente delicato. Come nasce questo lavoro?

Essenzialmente nasce dalla necessità di raccontare la mia tristezza nel leggere e sentire, quasi quotidianamente, notizie che parlano di abusi che le donne subiscono. Donne impotenti, maltrattate, prigioniere di un ricatto, spesso da parte del proprio compagno. Nonostante tutto, sono purtroppo consapevoli del fatto che tante persone vicine a loro, a conoscenza del dramma, fanno finta di niente, indifferenti a questa triste realtà, aumentando ulteriormente la frustrazione. Ricordo che mi commossi, durante la scrittura della canzone, fu come una liberazione averla portata a termine.

La quiete è un altro brano decisamente toccante. Quanto è importante per un artista sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche così calde?

Penso sia necessario, la musica rende più comprensibili i concetti più scomodi, sdoganandoli.
Fondamentale è sensibilizzare in primis se stessi , riflettere profondamente su come la pensiamo, essere coerenti e scegliere la nostra direzione. Bisogna avere coraggio nell’esporre la propria identità senza riserve, evitando populismi gratuiti ed omologazioni. Forse è l’unico modo!? Ricordo che prima di presentare il brano alle selezioni di Sanremo, considerando il tema trattato da “La quiete”, decisi di farla ascoltare ad Englaro, il quale – come tanti altri nella sua drammatica situazione – era il “diretto interessato” e sarebbe stato per me un fondamentale test, per la credibilità della canzone stessa. Apprezzò molto e comprese a fondo le mie intenzioni, sostenendomi.

Nel corso della tua carriera hai sperimentato diversi generi. Quali band e cantanti hanno influenzato il tuo percorso?

Ascolto tanta musica di diverso genere…Ho sempre ascoltato il cantautorato italiano e straniero.
In tenera età amavo la dance, poi Skid Row , Ac/Dc, Guns n’ Roses e il rock grunge degl’anni ’90…Successivamente la black music di Marvin Gaye, Stevie Wonder , Ray Charles… Poi il progressive di Area , Pfm, Quintorigo, fino ad arrivare a Kurt Elling, John Cage, Meredith Monk, tutti eccezionali!!!

Della scena pop-rock italiana quali artisti apprezzi maggiormente?

Non ascolto molto questo genere, ma sicuramente apprezzo i Negramaro che hanno portato un sound nuovo,  Ligabue per la sua concretezza, Jovanotti per la sua profonda metamorfosi ed Elisa per la sua voce meravigliosa.

Quando è prevista l’uscita dell’Lp? Che tipo di lavoro deve aspettarsi il pubblico?

Sarà pronto a breve, entro fine marzo, ma l’uscita è ancora da definirsi. Voglio far ascoltare il mio lavoro alle etichette, scoprire se c’è interesse da parte loro nei miei confronti, se si riscontreranno affinità e sinergie artistiche. È un album cantautorale , nato voce-chitarra, a tratti un concept. Stati d’animo in relazione al periodo storico che stiamo vivendo. E’ quasi sempre cantato in prima persona , dove strumenti, sonorità, cori, voci, registrazioni ambientali e riproduzioni strumentali fatte con la voce esprimono il mio senso di sperimentazione e ricerca.  Insieme al mio produttore Paolo Agosta, ho cercato di arrangiare i brani, creando delle atmosfere sonore che amplifichino il significato del testo. E’ stato molto divertente e stimolante , sicuramente particolare, da ascoltare !!


  Major ed etichette indipendenti. Cosa ne pensi della crisi dell’industria discografica?

La crisi è mondiale, èchiaro che le forme d’arte sono le prime che ne subiscono le conseguenze. Ci sono anche tanti discografici che perdono il lavoro. Le major, quindi, a mio parere investono dove c’è mercato, nei giovani, nei talent e si tengono stretti i loro “mostri sacri” che ancora vendono i dischi.
Le indipendenti sono la “vox populi” più interessante e controversa, fondamentale per la ricerca alternativa.
Non c’è un bene e un male , ma solo un grande e un piccolo.
Fare musica è cultura, mi auguro di lavorare , con chi è interessato a questo e chiaramente di suonare tanto il mio disco dal vivo !
 Che ricordo hai degli anni con I Fiori di Bach? Hai qualche rimpianto?

Gli anni passati con i Fiori di Bach sono stati decisamente piacevoli e produttivi. Ci siamo voluti bene, abbiamo suonato tanto e auto prodotto l’album “il Grido” distribuito nel 2010 da Believe Digital.
Vincendo Italia Wave  e suonando allo stadio di Livorno avevamo anche attirato l’interesse di alcune major .
Purtroppo però ci siamo sciolti subito dopo avere ottenuto il contratto di distribuzione. Non andavamo più d’accordo, si passava più tempo a discutere che a suonare!
In tutto questo, ho anche perso i rapporti con un mio grande amico componente della band: questo il mio rimpianto più grande.
 Ci sono delle realtà rock che a Milano ti entusiasmano particolarmente? E a che livello è, secondo te, la scena milanese?

Mi piacciono molto i Marta sui Tubi e Afterhours.
A Milano il livello è alto, ma ci sono pochi spazi dove potersi esprimere Bisogna arrangiarsi e a volte non basta!

Quali sono i progetti futuri di Lorenzo Zappa?

Mi piacerebbe suonare con musicisti che abbiano voglia di condividere un percorso artistico sperimentale, al di là del genere musicale. Comporre nuove canzoni con una coerente ricerca di identità.

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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