interviste

Published on Novembre 30th, 2013 | by Antonio Tortolano

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Megamusic intervista i Libra

I Libra, band romana, sono i protagonisti dell’intervista odierna su Megamusic. Parliamo di Iacopo Sinigaglia ( voce, synth), Gian Marco Ciampa (chitarre, synth), Alberto Paone (beat & pelli), Federico Russo (basso, synth). Il 7 novembre i Libra hanno pubblicato Sottopelle, che segna il loro esordio nel mercato discografico. Dieci tracce vestite di arrangiamenti minimali che lasciano più spazio possibile ai vari suoni e beat. Il  primo singolo lanciato in radio è Zoe. L’esordio dei Libra è stato accolto positivamente dalla critica musicale. Abbiamo rivolto alcune domande alla band capitolina.

Sottopelle è uscito da qualche settimana. Che riscontro state avendo?

L’uscita dell’album è andata benissimo. Nei primi quattro giorni di uscita siamo stati al numero uno tra i Top Album di musica elettronica su iTunes  e questo è stato un risultato che non ci aspettavamo di raggiungere in così poco tempo. Ma al di là dei numeri siamo veramente felici di vedere come il pubblico sta reagendo alla nostra musica: volevamo un disco che facesse arrivare le nostre emozioni in musica e questo gli ascoltatori lo hanno colto, soprattutto durante i live che per noi sono di fondamentale importanza.

 Come nasce questo lavoro?

Il nostro primo album “Sottopelle” è intimista, scuro e racconta le nostre sensazioni più profonde. Proprio attraverso queste cerchiamo di dar vita ai nostri brani, cerchiamo di lasciarci andare da quello che un beat o un riff, anche solo abbozzato, ci smuove lasciando scorrere la musica quasi da sola, aggiungendo quel poco che serve per tradurre in musica la nostra ispirazione. Abbiamo passato un anno in sala e in studio, lavorando su ogni singolo suono e su ogni piccolo dettaglio ma alla fine abbiamo ottenuto il risultato che ci eravamo prefissati.

Rolling Stone vi ha definito “una rivelazione a metà strada tra canzone d’autore ed electro”. Vi ha sorpreso? È  proprio così?

 Noi cerchiamo di suonare la musica nella maniera che più ci piace. È normale poi che quello che esce fuori sia il risultato degli ascolti e del bagaglio personale di ognuno di noi. Sicuramente l’elettronica è il filo che ci unisce l’uno con l’altro ma sono tante e diverse le influenze che ci circondano. Benché sappiamo che il nostro progetto sia di respiro internazionale ed esterofilo quando nasci in Italia la musica d’autore torna sempre a farti capolino prima o poi, ma questo non è assolutamente un male come molti pensano, anzi significa mettere una certa attenzione ai testi e al loro significato oltre che alla musica. Se poi ci definiscono una rivelazione, per giunta così originale, la cosa non può farci altro che piacere.

 Le band romane sono centinaia. A che livello è secondo voi la scena romana, in particolare nel genere elettro minimal?

Roma vanta da sempre una scena musicale alternativa e non di qualità e spessore, quindi è anche merito di questa città se da sempre ci siamo avvicinati e abbiamo potuto vivere un certo tipo di ambiente. È bello vivere così, con tantissime band di diverso genere ma che spesso si aiutano l’una con l’altra. Per quanto riguarda la musica electro minimal onestamente non ci sono così tante realtà perché è ancora un territorio ancora poco esplorato in Italia, ma noi continuiamo a portare avanti il nostro progetto e la nostra musica in cui crediamo fortemente.

 La Stampa, Radio 1, Radio 2, Rolling Stone. Insomma come esordio non vi potete lamentare. Con il pubblico che rapporto avete?

Siamo contentissimi infatti di questo esordio ma lavoriamo ogni giorno sempre di più, cerchiamo di non fermarci mai. In questo il nostro pubblico ci aiuta molto e ci sostiene, e questo è fondamentale per una band emergente: non c’è soddisfazione migliore di vedere che il nostro lavoro viene recepito e apprezzato da chi lo ascolta.

 La crisi dell’industria discografica. Meglio le major o le etichette indipendenti?

Noi abbiamo scelto di intraprendere il nostro percorso con l’etichetta indipendente Volcan Records. Arrivati a questo momento storico non è tanto importante avere dietro un’etichetta major o indipendente ma la cosa fondamentale è che chi lavora con la band abbia voglia di sbattersi e lavorare al meglio per il progetto.

  Quali sono le band e le sonorità che hanno influenzato il vostro percorso artistico?

Ognuno di noi ha avuto esperienze di diverso tipo musicalmente parlando ma ci siamo ritrovati con dei punti in comune, come Radiohead, XX, James Blake Blake, Apparat, tutte sonorità sulle quali ci siamo trovati subito tutti d’accordo, perché la musica che cerchiamo di proporre è la musica che a noi piace e quella che ascoltiamo. Un incontro tra la musica elettronica e la vera e propria musica suonata, questo è lo spirito di questo progetto, esperienze diverse che trovano un punto in comune.

  Progetti futuri?

Ora stiamo organizzando un tour per promuovere l’uscita del disco, a breve annunceremo sui nostri social network tutte le date. Per gli amici di Roma ci vediamo al Jailbreak il 22 dicembre.

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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