interviste

Published on Gennaio 15th, 2014 | by Antonio Tortolano

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Megamusic intervista le Stile Novecento

Oggi lo spazio interviste è dedicato a un trio, le Stile Novecento. Parliamo di Silvia e Claudia Messore e Antonella D’Avino, che fanno del canto armonizzato in chiave swing il loro punto di forza. Le storiche Boswell Sisters e poi il Trio Lescano rappresentano la grande fonte di ispirazione per le Stile Novecento, che in poco più di un anno hanno visto il loro consenso crescere costantemente. Tradizione e modernità si fondono in un genere che raccoglie sempre di più un pubblico trasversale. Originarie del Cassinate, Silvia, Claudia e Antonella sono attese da un inizio 2014 ricco di appuntamenti,che le vedrà  protagoniste non solo nel Basso Lazio ma anche a L’Aquila e a Milano e in diverse altre città.

Stile Novecento, un trio, una novità, un progetto. Come nasce tutto?

Antonella: Non ci crederete, ma nasce tutto da un’amicizia, ormai di lunga data, tra me e Silvia. Quando ci siamo conosciute studiavamo entrambe in Conservatorio. Io canto lirico e Silvia pianoforte. Facevamo concerti insieme, collaboravamo spesso. Una di queste sere, alla fine di un concerto, eravamo rimasti noi e pochi amici intimi, tra cui Claudia, che è sua sorella. Per gioco ho iniziato a cantare una canzone e Silvia mi è venuta dietro con la voce. Ci siamo guardate e abbiamo pensato che sarebbe bastata una terza voce femimnile per somigliare a quei gruppi vocali che ci sono sempre piaciuti, come appunto le Lescano. Ed ecco che entra in scena Claudia, che è stata una vera scoperta. La cosa nata per gioco, è piaciuta e questo ci ha convinte a creare il progetto.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato il vostro percorso?

Silvia: Sicuramente il Trio Lescano, che grazie al grande successo riscontrato, ha avuto il grande merito di diffondere lo swing in Italia, in un periodo in cui era vietata la musica straniera e, lo sappiamo, lo swing veniva dall’America. Ma la nostre vere muse ispiratrici sono le Boswell Sister, che sono state un po’ le pioniere del genere. Poi non si può non ricordare il Quartetto Cetra. Ma credo che chiunque si avvicini a questo genere non possa non amare la musica e gli artisti che hanno creato questo linguaggio a cui anche noi cerchiamo di avvicinarci: Duke Ellington e Count Basie, Bessie Smith, Billie Holiday, Louis Armostrong, Ella Fitzgerald, Sinatra… ma devo continuare?

Tradizione e modernità. Come si miscela tutto?

Claudia: Forse la chiave principale è l’ascolto! Quando ascolti tanto, poi certe cose entrano a far parte di te e piano piano, suonando, riesci a trovare un equilibrio tra il tuo spirito, contemporaneo, legato al tuo tempo, e quello della musica che interpreti e dei canoni che bisogna rispettare. Noi facciamo swing e lo swing ha un linguaggio tutto suo, nel quale bisogna stare. All’interno di quel linguaggio ci si muove per cercare una propria strada, un modo per esprimere quello che siamo noi.

 In Italia sembra esserci un ritorno allo swing. Voi cosa ne pensate?

Silvia: in realtà lo swing non se ne è mai andato. Certo, c’è un maggiore interesse attorno a questa musica un po’ retrò dal ritmo saltellante e dai toni spensierati, ma basta saper distinguere la forma dalla sostanza. C’è chi insegue le mode, che chi invece ricerca il bello in quello che fa. Noi ci siamo avvicinate gradualmente a questo genere e semplicemente per il gusto e il divertimento che provavamo nel farlo ed è successo senza che ce ne accorgessimo. La passione che alimenta la nostra ricerca ci mette al riparo da quei fenomeni in cui il look vintage non corrisponde poi ad una vera ricerca musicale. Quanto al pubblico, evidentemente l’Italia ha bisogno di un po’ di freschezza e sottile ironia, visto che nel panorama musicale c’è un po’ un ristagno delle idee. E quando le idee ristagnano, per fortuna c’è il passato, che magicamente diventa nuovo. Per noi è stato così, una scoperta continua che ci sta facendo crescere molto.

Qual è il vostro rapporto con il pubblico?

Antonella: Il pubblico sta rispondendo davvero bene. Spesso le persone che ci ascoltano vengono a parlare con noi alla fine del concerto, per complimentarsi e parlare di sé, di quello che siamo andate a ripescare nel mondo emotivo di ciascuno. E questo è un privilegio enorme. Lo dimostra anche il modo in cui ci seguono sui social network. Le persone ci sostengono e ci seguono continuamente e questo è un bell’incentivo a lavorare sempre meglio e a cercare nuove idee.

Un inverno pieno di appuntamenti per le Stile Novecento. Sarete anche all’Aquila e a Milano. Che tipo di serate saranno?

Claudia: Sì, già quest’estate siamo uscite dalla nostra provincia, con dei concerti fatti a Napoli, Caserta, Latina e in Molise. Tra l’altro l’estate scorsa è stata segnata da una collaborazione bellissima con la grande Cheryl Porter. Nei prossimi mesi suoneremo in due piccoli teatri a S.Giorgio a Liri e Ripi (FR), poi saremo a L’Aquila e in alcuni locali jazz di Milano. Quello che presenteremo sarà uno spettacolo molto particolare, pieno di ironia, che vi inviatiamo a non perdere!
 Crisi dell’industria discografica, major ed etichette indipendenti. Qual è il vostro pensiero a riguardo?

Silvia: Noi non ci siamo mai avvicinate a questo mondo, finora abbiamo fatto tutto da sole.
Io credo che la crisi del mercato dipenda dalla crisi delle idee. Se hai un’idea che funziona e hai il coraggio di crederci e la tenacia per proporla, prima o poi trovi il canale giusto. E’ normale che l’industria discografica sia in crisi: mancano idee nuove e originali, la musica si è impoverita, siamo tutti concentrati sull’immagine, siamo una società visiva. Non c’è niente di male a curare l’aspetto esteriore di un progetto musicale, ma la parte visiva deve essere sostenuta dalla vera “estetica” artistica. E’ l’industria discografica a creare gli ascoltatori. L’ascoltatore riconosce quello che più gli viene proposto e credo che le major abbiano una grande responsabilità nel determinare gusti e sensibilità del pubblico.

 Un trio del Basso Lazio. A che livello musicale è, secondo voi, la vostra zona, anche parlando di pubblico?

Antonella: C’è stato un periodo buio, soprattutto per la musica dal vivo, nella nostra zona, ma questo sembra essere un periodo di ripresa e di nuove proposte, che vengono soprattutto dai musicisti più giovani. Riescono ad avere spazio un po’ tutti i generi, spesso grazie anche ad attività commerciali e enti che decidono di investire sulla musica dal vivo, ai quali va tutta la nostra gratitudine.
Per quanto ci riguarda abbiamo scoperto di avere un pubblico trasversale. Quello che facciamo riesce ad appassionare persone di tutte le età e di diversa estrazione socio-culturale, dai bambini che si fermano incantati ad ascoltarci, ai giovani che apprezzano la positività che trasmette la nostra musica e l’originalità, complice anche quel fenomeno di ritorno allo swing di cui parlavamo prima. E poi ci sono le fasce più adulte, che ci apprezzano perché riportiamo in vita canzoni della loro gioventù e… insomma, il pubblico sembra destinato ad allargarsi.

Quali sono i progetti futuri delle Stile Novecento?

Claudia: Da quando abbiamo iniziato a lavorare al progetto, sono nate tante idee. In questo primo anno ci siamo concentrate sulla riproposizione di brani del Trio Lescano, per entrare in quella magia dello swing e dell’armonizzazione vocale e farla nostra. Già ad oggi, però, abbiamo iniziato a riscrivere alcuni testi e guardare verso territori musicali che vanno un po’ oltre quello che stiamo facendo ora. Insomma, ci sono tante idee in cantiere, che hanno solo bisogno di un po’ di tempo e che, per ovvie ragioni, non possiamo anticipare! Vi terremo costantemente aggiornati con la nostra pagina Facebook, il nostro sito (www.stilenovecento.com) e il canale Youtube, quindi se volete scoprire gli sviluppi del progetto, continuate a seguirci!

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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