Published on Maggio 3rd, 2013 | by Antonio Tortolano

Megamusic intervista Ketty Passa

Il 2 aprile è uscito #cantakettypassa il nuovo album di Ketty Passa, artista poliedrica, che ha autoprodotto questo lavoro insieme alla sua band, i Toxic Tuna. Ketty lavora come speaker e deejay a Radio Popolare e collabora come veejay a Deejay Tv. Il disco, racconta in undici brani dall’atmosfera pop con venature swing, funky e reggae, la fine di una, mille storie d’amore, senza rinunciare alla positività di chi vuole andare avanti. Ketty che dal 14 sarà in tour con la sua band, si avvale in questo album di importanti collaborazioni, come ci spiega in questa intervista che ci ha rilasciato.

Ketty, il 2 aprile è uscito #cantakettypassa, il tuo nuovo album. Ci sembra di capire che sia un inno alla positività, vero?

#cantakettypassa è un disco che mette su nastro una serie di emozioni, molte delle quali nate, in realtà, da aneddoti di vita non troppo piacevoli. Ma forse proprio questa apertura alla ricerca delle soluzioni di quel periodo mi ha portata a trovare nel canto e nell’arte un modo per sfogare dispiaceri e momenti difficili. Inoltre, è un gioco di parole che si unisce molto bene al mio nome d’arte e che obiettivamente definisce il modus operandi dei Toxic Tuna nella fase di scrittura. La malinconia esiste, se ne parla, ci si confida col mondo, ma non si arriva mai alla depressione. In casa Toxic Tuna l’ironia e la positività giocano un ruolo troppo importante e in questo disco più che mai.

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In questo tuo ultimo lavoro c’è una contaminazione di generi. Come è nata l’idea di questo progetto?

Con #cantakettypassa siamo arrivati a contaminare in maniera più dettagliata le melodie, ma in generale l’attitudine crossover ci ha sempre rappresentati. Solo che prima affrontavamo generi più di nicchia e tendenti allo ska e al jazz, e quindi i prodotti inediti erano forse meno veicolabili nel nostro paese. Con questo disco ci siamo sbizzarriti nella scrittura delle melodie, parlando linguaggi del passato e del presente ed unendoli senza paura. I testi, d’altra parte, prendono un’unica direzione e ci hanno portato a comunicare in maniera molto più “popular” ed aperta col nostro paese e a confrontarci in un certo senso col metodo di uso delle parole che si riscontra nella musica cantautorale.

In #cantakettypassa ti avvali di diverse collaborazioni, qual è il pezzo a cui ti senti più legata?

Nel disco abbiamo avuto la fortuna di avere un sacco di collaborazioni, vero. Un grazie di cuore va a tutti (Mattia Boschi dei Marta sui Tubi per la sezione archi, Ferdi dei Bluebeaters per la batteria in un brano che necessitava un sound più morbido, KG Man per le parti Rap in due brani e Max Zanotti per il brano MI ARRENDO PER TE) e quello più grande va ad Olly Riva, poichè direttore artistico e produttore eccellente di tutta “la baracca”.
Il brano a cui mi sento più legata è CRIMINALE, poichè prima canzone che ha aperto le danze per tutto il resto. Sicuramente a livello di pathos e intensità, mi sento estremamente empatica con l’ ULTIMO TANGO.

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L’album è autoprodotto insieme ai Toxic Tuna, la tua band. Che rapporto hai con loro?

I Toxic Tuna sono l’unica culla in cui riesco a trovare ispirazione per la scrittura di brani inediti. Sono l’ambiente in cui mi sento a casa, poichè grandi musicisti e amici da tanti anni. Siamo cresciuti assieme, abbiamo litigato, abbiamo fatto pace, è successo di tutto. Ma di sicuro il collante è che ci si stima come musicisti e ci si capisce in fase di scrittura. Il disco è assolutamente NOSTRO, e speriamo che un giorno anche un piccolo pezzettino del nostro paese lo diventi in qualche modo.

Quali aspettative avete dal tour?

Nella vita ho imparato che le aspettative vanno bene per allenarsi a porsi degli obiettivi e seguire dei percorsi, ma troppe aspettative possono disilludere o ferire nel momento in cui l’imprevisto, perennemente dietro l’angolo, facesse capolino. Quindi non mi aspetto nulla. Diciamo che spero che la gente un giorno canti le nostre canzoni, compri il nostro disco ma soprattutto ci supporti nell’attività live. Spero di poter condividere le mie emozioni con tutti, questo in primis.

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Un tuo giudizio sulle etichette indipendenti e sulle major discografiche

Ed ecco la domanda amletica: ho un carattere molto schietto e questo so benissimo che nella vita mi abbia chiuso e mi chiuderà un sacco di porte. Non essere nati “yes-man” dato il settore in cui milito, non aiuta di certo. Ma una cosa è sicura: la dignità non va persa, mai. Meglio perdere un contratto discografico, sulla carta importante. perchè si è deciso di non abbassarsi a tristi compromessi, facendosi supportare da una piccola struttura che però si dedica a te e investe sulla tua arte. In più oggi le major contano solo per quel che sono le porte aperte in radio e TV, apparentemente importanti, ma se si vuole scrivere un pezzo di storia importante e non si vuole diventare l’ennesima meteora da reality, forse bisogna correre in salita e non accettare certi scivoli che poi ti fanno cadere in basso, troppo in basso. Spero di essere stata chiara, è un discorso che mi tocca e da cui sono stata piuttosto delusa, credo basti questo.

Lavori anche come speaker e deejay a Radio Popolare e come deejay a Deejay tv. Vivi la musica a 360°. Cosa ti diverte di più?

Il palco, l’nterazione diretta, l’aspetto live della musica, questo mi diverte più di tutto. Questa è l’unica condizione per cui potrei fare a meno di tutto il resto; non vale il viceversa. Voglio fare la cantante, poi voglio fare radio. In ultimis credo ci sia la TV, poichè meccanismo meno “artistico” di quelli in cui si tratta di comunicazione musicale.

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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