Megamusic intervista Jacopo Ratini
Oggi Megamusic vi propone l’intervista realizzata a Jacopo Ratini. 31 anni, romano, parliamo di un artista completo, in grado di vincere diversi Festival nazionali come il Lunezia, Sanremo Lab, il Tour Music Fest e il Musicultura. Nel 2010 con il brano Su questa panchina parteicpa alla sessantesima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte. A inizio 2012 ha ideato il Salotto Bukosky, un luogo d’incontro narrativo tra i personaggi che hanno reso eccelse le grandi arti. Nello scorso autunno ha pubblicato Se rinasco voglio essere Yoko Ono, il suo primo libro mentre è del maggio di quest’anno la pubblicazione del suo secondo album Disturbi di personalità. Abbiamo rivolto a Jacopo Ratini alcune domande legate ai suoi progetti attuali e a quelli che verranno.
Jacopo, Disturbi Di Personalità, il tuo secondo album, è uscito a maggio. Quale bilancio senti di tracciare anche dal punto di vista dell’impatto col pubblico durante i live?
Sono davvero soddisfatto di questo lavoro pubblicato con la mia nuova Etichetta “Atmosferica Dischi”e il pubblico sembra averlo accolto con grande entusiasmo. Siamo partiti molto bene e ne sono davvero fiero.
Il tuo primo lavoro era seguito alla partecipazione a Sanremo Giovani. Quali differenze hai notato tra questi due momenti?
Con Sanremo hai una visibilità non indifferente e una promozione quasi “gratuita” che deriva da quella vetrina. Senza Sanremo il lavoro di promozione è decuplicato ma per fortuna io ho un pubblico di persone fedeli che mi segue e mi pubblicizza molto.
L‘aver ideato il Salotto Bukowsky dimostra il tuo essere artista eclettico e poliedrico. Parlaci di questo progetto.
Il Salotto Bukowski nasce come omaggio ad uno dei miei scrittori preferiti (Charles Bukowski) e come tentativo di rivalutare l’arte del Reading (Lettura a voce alta di uno scritto di fronte ad una platea). Questa iniziativa ha raccolto molti consensi di pubblico e di artisti, a dimostrazione che la gente ha ancora tanta voglia di cultura, lettura e ascolto nei club, anche in contesti extra musicali.
L’anno scorso è uscito anche il tuo primo libro. “Se rinasco voglio essere Yoko Ono”, come nasce l’idea?
Avevo molte poesie e racconti brevi che leggevo durante i miei live. Una sera, durante un mio concerto, nel pubblico in sala c’era un editore. Rimase colpito da ciò che avevo letto e scritto. Mi propose di incontrarci e di fargli leggere altro materiale. Qualche mese dopo è uscito il Libro “Se Rinasco Voglio essere Yoko Ono”. Abbiamo fatto tanti reading in giro per l’Italia. Il Libro è piaciuto molto come dimostrano le molte copie vendute in pochi mesi.
De “Il Club dei Narrautori” invece cosa ci dici?
In un periodo in cui le case editrici pubblicano quasi ed esclusivamente letteratura e/o poesia a pagamento, il club dei Narrautori vuole essere un’opportunità per tutti gli scrittori emergenti di pubblicare gratuitamente un libro. Gli undici appuntamenti nei cinque mesi di serate sono stati ricchi di partecipazione di pubblico e di scrittori/lettori partecipanti. Una grande esperienza che verrà sicuramente replicata.
Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato e influenzato maggiormente nel tuo percorso cantautorale?
Battisti, i Beatles e diverse canzoni dei principali cantautori italiani. Ultimamente sono molto affascinato dal Pop Americano.
In questi anni all’interno dell’industria musicale, che idea ti sei fatto della discografia e in particolare della major e delle etichette indipendenti?
Le Major investono quasi esclusivamente sui Talent. Le Etichette indipendenti, non avendo grandi budget, sono obbligate a degli investimenti limitati. In generale c’è molta paura di investire in progetti nuovi, visto che i dischi si vendono poco o niente. Oggi più che mai credo serva la canzone giusta accompagnata da una grande dose di fortuna.
L’aver vinto quest’estate il premio Note Verdi dimostra la tua attenzione per il sociale. E’ un tema su cui punterai sempre nei tuoi testi?
La società e tutto quello che mi sta intorno è il pane quotidiano per la mia ispirazione, oltre ai sentimenti e alle emozioni che, però, fanno parte della mia sfera personale.
Continuerò a parlare della società perché, come disse una volta un mio vecchio amico “la gente è il più grande spettacolo del mondo e non si paga il biglietto”.
Progetti futuri?
Tanti live, terminare di scrivere e registrare le canzoni del terzo disco, sviluppare nuovi format culturali da lanciare nel prossimo anno e lasciarmi spazio e tempo anche per vivermi la vita.
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Antonio Tortolano Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...
