Published on Agosto 18th, 2013 | by Antonio Tortolano
1Megamusic intervista gli Ermendada
Oggi Megamusic vi propone l’intervista agli Ermendada, band nata nel 2007 nel Basso Lazio e che conta sette elementi. Parliamo di Annalisa Curtis e Gabriele Pontone (voci), Alessio Crolla e Giovanni D’Aguanno (chitarre), Federico Pacitti (basso), Enrico Saroli (batteria), Mario Bianchi (tastiera). Nel Dna degli Ermendada c’è da sempre il voler trasmettere il proprio pensiero e la propria idea di una società alternativa ai moderni clichè. La loro musica è una contaminazione di generi tra pop, rock, folk, blues, reggae e ska. A breve uscirà il loro nuovo singolo, che anticipa l’album di inediti previsto ad inizio 2014. Per gli Ermendada, nel corso degli anni, tanti live, tour e un crescendo di soddisfazioni e la ciliegina sulla torta con la partecipazione ad Area Sanremo.
Siete insieme artisticamente da sei anni. Come nasce la vostra band e quale è il bilancio che sentite di tracciare finora?
La nostra Band nasce nel 2007, con una formazione ridotta rispetto a quella attuale e con un nome diverso “Equilibrio Precario”. Da sempre accumunati dalla stessa esigenza di comunicare un messaggio o meglio il nostro messaggio attraverso la musica, abbiamo iniziato un percorso, anzi un progetto, che era ed è ancora quello di promuovere musica socialmente impegnata, trasmettendo a piccoli e grandi l’amore e la passione per il cantautorato italiano, concependo la musica come poesia e impegno culturale. Tracciare un bilancio ora è davvero riduttivo perché sei anni sono un “rodaggio”, abbiamo tanta voglia di continuare a suonare insieme e ci auguriamo di non tirar mai “le somme”, in ogni caso il nostro bilancio è fin ora “in attivo”, abbiamo dato e ricevuto, dato anima, lavoro, umiltà e passione e ricevuto consensi, sostegno, fiducia e tante soddisfazioni.
Quali sono gli artisti e gruppi che vi hanno maggiormente influenzato nel vostro percorso artistico?
Sicuramente la maggior influenza proviene dai grandi cantautori italiani come De André, De Gregori, Rino Gaetano, che hanno scritto canzoni contenenti messaggi tutt’oggi attuali e vivi. Altre influenze provengono anche dalla buona musica dei nostri giorni, si pensi al nostro amato Alessandro Mannarino, con le sue canzoni quasi Trilussiane con motivi balcanici che scuotono l’anima. La musica Folk nostrana fa parte sicuramente del nostro background: Eugenio Bennato, Modena City Ramblers, Davide Van De Sfroos. Cospicue influenze provengono anche dalla musica internazionale nei generi rock, pop, reggae/ska, jazz ecc.
L’anno scorso la partecipazione ad Area Sanremo. Che esperienza è stata ? Vi aspettavate un ritorno maggiore?
L’esperienza di AREA SANREMO è stata in tutti i suoi aspetti unica, se pensiamo di aver condiviso giornate con i grandi del panorama musicale italiano come Gaetano Curreri degli Stadio, Marco Masini, Paolo Vallesi, insieme a importanti colonne della discografia, del giornalismo e della radio. E soprattutto abbiamo avuto l’occasione di conoscerci davvero tanto, condividendo lo stesso tetto tutti insieme, scoprendoci e riscoprendoci nella quotidianità. Abbiamo inoltre conosciuto tanti ragazzi stupendi e tanti artisti in gamba, con i quali abbiamo condiviso serate, opinioni e qualche strimpellata. Più che un ritorno maggiore avevamo un’aspettativa diversa di questo concorso, nel senso organizzativo. Nei sette giorni di formazione e preparazione, non abbiamo mai potuto esibirci dal vivo, le telecamere inibivano la vera essenza di tutti, si rispondeva alle domande in maniera costruita, badando più alla forma che alla sostanza di ciò che si esprimeva, tanti sorrisi e lacrime improvvisate, e almeno per quel che ci riguarda sembrava di partecipare ad un talent show televisivo, anche se di questi ultimi ad Area Sanremo se ne parla “poco” bene. Ci aspettavamo di fare più musica che vaghe lezioni teoriche. In ogni caso abbiamo colto tutto il positivo e chiaramente sarà una delle pagine più importanti della storia Ermendada. Poi Sanremo è bellissima!
Nel corso degli anni, avete partecipato sempre di più a serate e a tour. Qual è il vostro rapporto con il pubblico?
Il nostro rapporto con il pubblico? La nostra linfa vitale. Il pubblico è la cartina tornasole della musica, lanciare un messaggio a chi non vuole ascoltarlo sarebbe fallimentare. Abbiamo iniziato il nostro progetto con il sostegno di amici, e oggi dopo solo 6 anni è quasi incredibile sentir cantare le nostre canzoni anche dagli altri, dai bambini, dalle mamme, dai ragazzi e dai meno giovani che s’interessano alla nostra musica, e al nostro messaggio. E’ al nostro pubblico che dobbiamo dire GRAZIE!
Nel 2010 Lo spaventapasseri ha rappresentato il vostro album d’esordio. A quando l’uscita del secondo lavoro?
Lo spaventapasseri è stato il nostro primo album contenente solo un brano inedito, a tre anni dall’uscita di quest’ultimo abbiamo tredici nuovi inediti. L’uscita del nuovo album è prevista all’inizio del 2014, ma a breve pubblicheremo il nostro nuovo singolo, “La Dolce Vita” che ha dato il nome al tour di quest’anno.
Siete impegnati nel tour estivo 2013 e intanto puntate diretti al concorso TMF. Cosa ci dite a proposito?
Il TMF, è un concorso internazionale per la musica emergente, che dopo Area Sanremo ci ha spinti nuovamente a metterci alla prova. Lo scorso giugno abbiamo superato positivamente l’audizione e ci stiamo preparando per le prossime selezioni. Un concorso che già dal primo approccio si è rivelato costruttivo e stimolante. L’audizione non è stata fine a se stessa, perché oltre che ad una scheda di valutazione abbiamo avuto modo di confrontarci con dei professionisti, che ci hanno dato consigli utili e diretti per la buona riuscita della prossima selezione. Il TMF punta sulla musica emergente in ambito internazionale, si pensi che la band vincitrice si assicurerà un tour europeo (Francia, Spagna, inghilterra e alla mitica Arena 02 di Londra). Anche se il nostro genere pop/folk è un genere di minoranza all’interno di questo concorso abbiamo tanta voglia di farcela e daremo il massimo.
Un vostro parere sull’attuale momento dell’industria discografica e in particolare sulle major e sulle etichette indipendenti
Anche se non sembra, l’industria discografica, come tanti altri settori, sta risentendo il peso della crisi. Per promuovere e lanciare un artista c’è bisogno di ingenti somme di denaro. E parlando in termini economici l’ offerta supera di gran lunga la domanda. Per questo siamo in una situazione di stallo. Il canale mediatico sembra essere l’unica soluzione per lanciare un artista nel minor tempo possibile e avere ritorni economici rapidi e proficui. La gavetta delle band e degli artisti nei locali e nelle strade sembra davvero un ricordo lontano. Il produttore o il talent scout che si incontravano per caso in qualche caffè sembrano delle figure mitologiche. Le etichette indipendenti sono comunque affollate di artisti emergenti che cercano di promuovere la loro musica e anche in questo ambito l’ offerta supera la domanda, molto spesso sono gli stessi artisti famosi ad avere etichette indipendenti ed è difficile essere “ascoltati”.
Qual è l’attuale livello di band e cantanti nel Basso Lazio?
La nostra terra è piena di buona musica, di professionisti e di talenti emergenti. Attraverso Jam session, live e concorsi locali abbiamo avuto modo di conoscere molti artisti come gli MBL. Siamo figli della canzone popolare fatta di uomini, dialetti e ricordi, piena di storia e tradizione.
Il vostro sound, rappresenta la contaminazione di vari generi. Quanto è stata importante la collaborazione con altre band e artisti?
La collaborazione con altri artisti è e sarà motivo di crescita ed orgoglio per la nostra band. La musica è fatta per essere condivisa, è fatta per non sentirsi soli e fatta per aggregare. Il nostro genere, come abbiamo detto prima, si attesta sul folk- pop, ma Il nostro sound è molto contaminato da sfumature reggae/ska, rock, blues, jazz, proprio perché non vogliamo essere limitati ad un solo genere, amiamo fondere ciò che più ci piace creando dei brani eterogenei con testi impegnati e motivi incalzanti, cercando sound ogni volta diversi, infatti per il tour di quest’anno abbiamo rivisitato il nostro repertorio inserendo percussioni e organetto, fondendo suoni popolari e tribali insieme a suoni elettrici ed acustici.
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