interviste 60frame

Published on Novembre 17th, 2013 | by Antonio Tortolano

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Megamusic intervista i 60 Frame

Lo scorso 24 ottobre è uscito L’astronauta, il singolo d’esordio dei 60 Frame, trio marchigiano composto da Giorgio Strada (voce e sinth) e dai rapper Daniele Pacazzocchi e Lorenzo Giustozzi.  L’Astronauta traduce in suono la missione del gruppo di spaziare tra generi e atmosfere differenti, rompendo gli stereotipi associati ai generi dell’hip hop e del rock. I 60 Frame hanno partecipato in estate al Festival di Castrocaro ottenendo ottimi riscontri di pubblico e critica.

L’Astronauta è da pochi giorni on air. Raccontateci di questo vostro lavoro

L’astronauta nasce dai sogni che ognuno di noi porta dentro di sé. L’astronauta rappresenta un’idea che si trasforma in sogno che a sua volta diventa traguardo da raggiungere; l’astronauta è aprire una semplice attività senza dover chiudere bottega dopo 10 giorni; l’astronauta è avere la possibilità di realizzare i propri progetti senza i problemi che la situazione attuale del nostro paese ti obbliga ad avere. L’astronauta è un lavoro dignitoso che ti permette di poter vivere, fare dei figli ed avere una famiglia da amare con la dovuta spensieratezza.

Arrivate da generi diversi, come nasce la vostra band?

I 60 Frame nascono proprio da queste idee musicali differenti. Non avere paraocchi è la cosa più importante perché solo in questo modo puoi fare un ibrido vero e proprio, senza porsi dei limiti e senza imporre per forza un tuo gusto personale. Abbiamo sempre pareri obbiettivi e non soggettivi sui lavori che facciamo e tutto ciò ci porta a scrivere delle cose secondo noi interessanti.

Negli anni 90 c’era stata l’esplosione del rap in Italia. Ora c’è questo forte ritorno, Cosa ne pensate?

Anche se può non sembrare noi siamo molto distanti dal Rap. Sulla questione del Rap che è in voga da diversi anni possiamo dire che è giustissimo che sia così. Il mercato discografico ha bisogno di novità. Il problema è che in Italia arriviamo sempre un pelino in ritardo. Comunque meglio tardi che mai.

Rock ed elettronica. A che livello siamo secondo voi in Italia?

In Italia abbiamo avuto e abbiamo tutt’ora dei grandissimi gruppi. Citandone alcuni la PFM, Le orme, i Subsonica. Erano e sono gruppi che hanno avuto il coraggio di affacciarsi nel mondo musicale imponendo il loro genere e sono venuti fuori. In Italia si tende molto a fare Pop ma si rischia di finire nella massa. Poi ci sono i talent che comunque finora hanno imposto di nuovo il genere Pop. Secondo noi dobbiamo ancora aprire un pochino la mente. Allo stato attuale non ci sono artisti in Italia paragonabili a Muse, Depeche Mode, Radiohead, Daft Punk, Coldplay…insomma, c’è da lavorare parecchio.

Un passo indietro, Music on the road che esperienza è stata?

Music on the road è stata la nostra prima esperienza televisiva. È stata una grande emozione perché durante il Live e durante l’intervista avevamo tutte quelle telecamere puntate addosso e l’effetto è stato davvero strano. Sicuramente ci ha dato un grosso aiuto in vista di Castrocaro durante il quale ci siamo trovati subito a nostro agio. Ci siamo abituati subito ai ritmi alti della Tv, ai tempi e ai modi di parlare e di approcciare un pubblico che si trova dall’altra parte dello schermo. Consigliamo a chiunque questo tipo di esperienze.

Quest’anno terzi a Castrocaro. Quanto è stata importante questa vetrina per voi?

Castrocaro è stata l’esperienza più bella che abbiamo vissuto fino ad ora. Ti fa crescere artisticamente molto in fretta e non solo. Ti ritrovi a contatto con tantissimi artisti ed impari ad essere umile e ad apprendere sempre qualcosa dagli altri. Noi dobbiamo moltissimo a Castrocaro, allo staff che ti segue passo passo, che ti dà consigli. In più hai la possibilità di conoscere gente che conta, di avere contatti importanti e di esibirti in una vetrina incredibilmente splendida. Magari ci richiamano come ospiti; ne saremmo felicissimi!

Area Sanremo. Quali aspettative avete?

Le aspettative che abbiamo sono importanti. Un solo obbiettivo: calpestare il palco dell’Ariston a febbraio. Abbiamo lavorato tantissimo per questo traguardo. Sanremo per noi rappresenta uno start importante per la nostra carriera musicale; sarebbe come dare il via ad un meccanismo che non si fermerà più. Abbiamo molte idee, molte canzoni, un progetto solido e ben definito. Il festival sarebbe un motivo validissimo per dar vita a tutto quello che abbiamo da dire.

Un vostro parere sull’attuale momento dell’industria discografica. Meglio le major o le indipendenti?

L’industria discografica come qualsiasi altra industria è in crisi. Oggi gli artisti devono lavorare moltissimo autonomamente per dar modo alle etichette di metterti in vetrina già come un prodotto pronto ad affrontare questo mondo. Tra major e indie (per indie parlo di quelle serie) non c’è molta differenza. Devi dare motivo ad entrambe di investire su di te quindi il primo step da fare è essere credibili ed avere qualcosa da dire. Una indie secondo noi ha le stesse possibilità di una major se un artista funziona e merita davvero.

Progetti futuri?

Sicuramente il video de “L’Astronauta”. In seguito tireremo fuori un altro paio di singoli e in futuro un disco. Per il momento continuiamo a lavorare sodo e a prepararci per qualche live…staremo a vedere!

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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