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Published on Gennaio 31st, 2014 | by Pietro P. FIladi

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Heavy Wood: Legno pesante dall’Italia al Montana

Folk, country, tarantella, hard rock, Heavy Wood. Certi viaggi musicali hanno un inizio ma non sai mai dove ti portano e Heavy Wood, disco della omonima band perugina nata nel 2011, ti fa capire quanto sia dannatamente vero.

Quando ho parlato con Nate Kantner, cantante della compagine completata da Roberto Cavallo alle chitarre e Franco Pellicani alla batteria, ho potuto toccare con mano l’unione interculturale che questi ragazzi stanno portando avanti, unendo le influenze e le passioni di generi e generazioni diverse, dando vita ad un sound unico che loro stessi identificano come Heavy Wood.

La gente ci domandava che musica suonassimo ed abbiamo sempre sprecato un sacco di tempo per cercare di spiegarlo. La band aveva un nome diverso in quel periodo, così abbiamo provato a spingere Heavy Wood come nostro genere. Il problema della spiegazione non siamo riusciti a risolverlo ma il nome ci piaceva e l’abbiamo tenuto per noi!”

Nate arriva in Italia dal Montana (Stati Uniti) per studiare arte. Rob e Franco suonano già insieme da qualche tempo quando, durante una loro jam session in un locale di Perugia, incontrano Nate. Diventano amici – nascono gli Heavy Wood. Caratterizzati da sonorità esclusivamente acustiche, provengono da background musicali piuttosto diversi.

Sono cresciuto ascoltando i vecchi dischi di mio padre, soprattutto rock 60\70 ma non mi è bastato. Ho scoperto che mi piaceva molto la vecchia country music e Neil Young è diventato il mio punto di riferimento musicale. Adesso adoro i Gogol Bordello. Roberto è più sull’hard rock e ascolta molto AC\DC o Mike Patton ma, venendo dalla Puglia, ha portato nel bagaglio anche una discreta quantità di Tarantella. Franco ama i Led Zeppelin e studia la batteria come fosse una scienza. Per i nostri pezzi, sicuramente, ci ispiriamo a quello che ci piace e ci ha spinto a diventare musicisti ma, non puoi semplicemente prendere uno stile di musica e riproporlo. I puristi del country mi sputerebbero se dicessi che suoniamo country music! [ride]. La sfida è questa – fare la nostra musica unendo le nostre culture, senza dimenticare di divertirci e di essere sempre noi stessi.”

In questi tre anni di attività, Heavy Wood hanno suonato ovunque e comunque. La formazione iniziale prevedeva un bassista, che ha poi abbandonato per seguire una strada diversa.

Dovevamo suonare a Perugia, proprio in corso Cavour, quando il nostro bassista decise di lasciarci. Roberto aveva una chitarra a sette corde e gli venne in mente di  sostituire proprio la settima con una corda da basso. In questo modo riesce a suonare sia la chitarra che il basso contemporaneamente, è davvero straordinario! Quella sera scoprimmo un’energia nuova tra di noi, fu veramente un grande successo. Abbiamo suonato con la stessa formazione in serate successive – il sound era un po sporco, ma era esattamente quello che volevamo!

Fortemente sostenitori del social, distribuiscono il loro disco gratuitamente, appoggiandosi e promuovendosi tramite piattaforme quali Facebook e Twitter, o attraverso il loro sito  – www.heavywoodband.com  dove, oltre l’ascolto dei brani, è possibile conoscere anche le loro date future.

Finora abbiamo fatto tutto da soli. Il nostro disco è stato prodotto e registrato in maniera completamente indipendente e i nostri fan ci conoscono grazie ai social network o tramite passaparola, dopo aver partecipato ai nostri concerti. Se le persone che vengono ad ascoltarti aumentano, sai che la cosa sta funzionando – solo loro hanno il potere di mandarti avanti ed il social, che sia network o semplicemente qualcuno che sparge la voce, è una grande forza.

Il viaggio è solo all’inizio, la meta è incerta. Solo una certezza: Heavy Wood.

Non sappiamo niente di “music business”. Ci farebbe sicuramente piacere se qualcuno si interessasse a noi e volesse promuovere la nostra musica, ma dobbiamo continuare a scrivere le nostre canzoni e non abbiamo voglia di farci dire quello che possiamo o non possiamo fare. Essere noi stessi al 100% è la cosa che più desideriamo, il futuro può aspettare”

Non rimane altro che aspettare, dunque, e seguire questo percorso a suon di chitarre-basso, leggende americane, tarantella e legno pesante – facebook.com/heavywood

 

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About the Author

Suono il basso elettrico ma non disdegno qualunque cosa produca suoni, dal theremin ai bicchieri di cristallo del servizio buono. Considero l’espressione “genere musicale preferito” l’equivalente del rumore delle unghie sulla lavagna. Ascolto Jim Guthrie sotto la doccia.



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