Published on Ottobre 22nd, 2013 | by Valentina Lauro
0Federico Salvatore: Pulcin ‘hell’ in nome di De Andrè
A quattro anni da Fare il napoletano stanca Federico Salvatore torna sulle scene discografiche con un nuovo progetto, ‘Pulcin’hell’, di cui è autore di musica e testi, prodotto da Luigi Zaccheo e Paolo Ciarlo per Arancia Records e distribuito da Lucky Planets. Un album composto da brani scritti in lingua napoIitana, “invocando la guida di Fabrizio De Andrè”: un’opera da teatro-canzone, dentro la cultura popolare di una città come Napoli, a cui l’artista torna a dare voce. Federico Salvatore “battezza” il suo 14° lavoro con un gioco di parole (Pulcinella-inferno) facendo letteralmente “precipitare agli inferi” la maschera napoletana, parente del Pulcinella inglese Mister Punch Pulcin’hell, seduto sull’orifizio dell’inferno, l’Averno, collocato tra il Vesuvio, la maschera nera e la Solfatara, il camicione bianco, racconta al suo popolo, il suo viaggio in compagnia del maestro-guida Fabrizio De Andrè.
Ed è proprio il Canzoniere di Faber ad ispirare a Federico Salvatore le 14 canzoni apocalittiche: Chella vajassa d’a musa mia, Lato b (unico brano in italiano), Puparuopolis, Vico strafuttenza, L’inno di Papele, Napocalisse, ‘O Palazzo, Cammenanno, L’accademia ‘e ll’ova toste, Tarantella all’acqua pazza, Dint’o scuro, Natasha, Guallera, Free Ariel. Quattordici nuovi inediti che il cant-attore ama definire “14 pesi-sospesi o capricci della memoria“. “Poeta involontario” nato a sud di nessun nord, Federico Salvatore rafforza nei nuovi testi lo stile-ostile del popolaresco, dello sberleffo e della graffiante mordacità che furono propri di Pulcinella. Musicalmente si è avvalso del “suo” arrangiatore e produttore Luigi Zaccheo, con il quale si è divertito a fondere sonorità contemporanee con strumenti della tradizione napoletana inserendo citazioni classiche: Gesualdo, Bach, Rossini, Mameli e, ovviamente, De Andrè, il Maestro per un artista come Federico Salvatore.