Published on Febbraio 24th, 2014 | by Antonio Tortolano

Chiamami per nome: Megamusic intervista Sara Galimberti

È tornata sul mercato discografico con un nuovo singolo, Chiamami per nome, a sette anni di distanza dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo con Amore ritrovato. Sara Galimberti, alle prese con una vera e propria rinascita artistica dopo una lunga assenza dalle scene, si racconta a cuore aperto a Megamusic.it, annunciando tutti i suoi progetti futuri.

Chiamami per nome è il tuo nuovo singolo. Raccontaci questo tuo progetto…

Chiamami per nome è il singolo di rilancio del mio nuovo progetto, risultato di un lavoro fatto di sinergie, condivisione ed empatia, nato mesi fa in Puglia dall’incontro con l’autrice Simona Ruffino e grazie alla chitarra magica del mio caro amico cantautore Andrea Gentili. Il tutto impreziosito da un arrangiamento che io amo molto del maestro Paolo Iannattone, che ha saputo cogliere appieno l’essenza del brano e convogliare il tutto in una direzione conforme al nostro sentire e al progetto, con sonorità nuove e di respiro internazionale senza penalizzare l’imprescindibile importanza per me del testo, rendendo la musica un veicolo accattivante di emozioni profonde. Ho scelto di affidare questo mio passo ad un’agenzia di comunicazione ( la Colore Unico| extra-ordinary way) che mi consentisse di fare un lavoro completo, senza tralasciar i dettagli. Sono mesi che sono in Puglia e che vedo dei professionisti lavorare per me e con me. Tutta questa energia mi riempie di carica.

In cosa differisce rispetto ai tuoi lavori precedenti?

Prima di tutto le sonorità. E’ un progetto più rock e che molto si proietta in una dimensione internazionale, senza però tralasciare l’assoluta importanza per me dei contenuti, la musica in questo modo diventa veicolo di sensazioni profonde attraverso atmosfere più moderne e grintose, ma comunque garbate. Mi piace che si rispecchino entrambe le parti del mio sentire e approcciarmi al mondo, sia l’anima rock appunto, che il mio lato delicato, intenso, intimistico e sognante.

Quali aspettative e speranze riponi verso questo nuovo tassello della tua carriera?

Non dico di non avere aspettative, ma quasi. Nel senso che mi interessa aver ripreso a camminare, aver alzato la testa per farlo,con coraggio e grinta e ora mi aspetto solo di continuare a costruire, con paziente cura, dedizione e costanza, con passione e giorno dopo giorno. Sono molto fiduciosa e sento anche un forte senso di responsabilità verso me stessa, quindi continuerò con il mio lavoro di ricerca e crescita personale, con lo studio e l’impegno costante, naturalmente tutto con immenso piacere e gioia di poterlo fare, perché mi sento benedetta e fortunata di fare il mio lavoro. Credo che nel momento in cui si è al centro di sé e si ama ciò che si fa tutto va da sé ed ogni passo diventa naturale. Sono pronta a ricominciare questo nuovo cammino con scarpe nuove e nuovi occhi, ma con la stessa passione, immutata.

Per l’occasione hai stravolto anche il tuo look, come mai?

Cambiare look non è stata una trovata di marketing o qualcosa di mirato, è il risultato di un processo di mutamento interiore che è avvenuto tempo fa dentro di me, in modo chiaro e radicato. Il mio cambio look, più che un esigenza di comunicazione con l’esterno, è stata testimonianza di un passaggio, forse di crescita o semplicemente il risultato di nuove consapevolezze. Credo molto nel fluire e nel mutamento inteso come evoluzione dell’essere e apertura al nuovo,inatteso, inaspettato. Credo che nulla sia sempre uguale a sé stesso e credo che al di là di valori solidi e costanti che rimangono radicati nel nostro io, ogni essere sia in continua evoluzione, a volte è difficile accettarlo perché la società ci vorrebbe spesso intrappolare in griglie di riferimento, ma credo sia cosi, ed è cosi l’arte, una naturale e libera espressione di sé senza schemi, senza passato né futuro ma qui ed ora, sempre.

Nel 2007 hai partecipato al Festival di Sanremo, dove hai ottenuto un grande successo. Poi, però, improvvisamente, si sono perse le tue tracce. Che cosa è accaduto?

Dopo il Festival di Sanremo ci sono stati problemi di tipo contrattuale con la mia precedente produzione che non mi hanno permesso di proseguire in modo naturale il processo di costruzione del percorso che si preannunciava molto roseo. Dopo aver scelto di scindere da quel contratto, ho deciso di fermarmi e prendermi un tempo: ero molto giovane e per me l’impatto emotivo del post Sanremo fu molto forte e duro da digerire lì per lì e quindi reputai necessario lasciar depositare il tutto e attraversare quel dolore, certa nel mio cuore che il mio amore immenso per la musica mi avrebbe fatto trovare di nuovo un giorno il coraggio di rialzarmi e camminare. Così è stato. Non sono una persona che porta rancore, non credo serva a molto, ho lavorato duramente su me stessa e cercato di guardare in faccia quel dolore per poterlo collocare, riconoscere ed attraversare e oggi penso che ogni esperienza sia parte davvero della vita e che ci possa insegnare sempre qualcosa. Ho imparato molto da tutto quello che mi è capitato ed oggi conservo solo un meraviglioso ricordo di un sogno realizzato e la serena consapevolezza di tutto ciò che davvero desidero e di ciò che non voglio.

Per le vicissitudini post-sanremesi sei finita in analisi. Che ricordi conservi di quel periodo?

La mia scelta di intraprendere un percorso di analisi è stata dettata da motivi personali e anche relativi al fortissimo impatto che ha avuto su di me, che ero molto giovane,la delusione post festival. Ricordo il percorso di analisi, come intenso, a volte molto difficile, ma come un vero viaggio dentro me, che mi ha permesso di dare un nome a molte cose, di incontrarmi e finalmente ritrovarmi.

Come sei riuscita a superare quei momenti di difficoltà e ad andare avanti?

Ho capito che era il tempo di fermarsi. Mi sono dedicata ad altri lavori e all’espressione di me attraverso altre forme d’arte come la fotografia. Ho avuto accanto a me veri amici e la mia famiglia, che hanno compreso l’entità del mio dolore e rispettato il mio silenzio. E poi, autonomamente, accettando semplicemente il fluire della vita, quando ho sentito di essere pronta a parlarne e cominciare a guardare in faccia quel dolore ho deciso di iniziare un percorso d ‘analisi. E il tutto è andato da sé,ci è voluto coraggio e tanta costanza,ma alla fine ce l’ ho fatta, per l’ immenso amore che provo per la musica e devo dire che avere accanto una famiglia che ha davvero compreso l‘ importanza per me della musica mi ha aiutato molto.

Quanto è difficile lavorare e vivere di musica nel 2014?

Credo sia molto difficile, ma non impossibile. Io sono un’ottimista di natura e anche se non posso fare a meno di constatare un drastico peggioramento del settore discografico in questi anni, credo che attraverso la reale partecipazione di tutti gli artisti ad un’ ondata di rivoluzione di coscienza, si possa trovare una strada verso il cambiamento. La musica è condivisione. Chi fa il mio mestiere deve percorrere una strada insieme agli altri. Chi ha la possibilità di avere una voce più grande deve tirarla fuori e dare la possibilità che si senta anche la nostra.

Come sei nella vita di tutti i giorni, quando non lavori?

La mia vita è semplice. E’ fatta di impegni quotidiani con me stessa e con il mio studio per migliorare. Credo di essere una persona solare e soprattutto variopinta, nel senso che riesco ad essere molte cose contemporaneamente. Mi piace stare con gli altri, ma non troppo. Mi piace mangiare bene e bere del buon vino a tavola. Sono una donna che viaggia con il sorriso in tasca.

Quale vorresti fosse il prossimo step della tua carriera?

Vorrei che il mio progetto discografico diventasse un vero cd, uno di quelli che la gente compra e regala. Riprenderò i live e certamente in primavera uscirà un nuovo singolo. Spero per l’autunno di avere l’album completato. Mi riproporrò al pubblico dell’Ariston il prossimo anno, ma so bene che per salire nuovamente su quel palco ci sarà bisogno di lavorare duro. Io sono pronta.

Tags:


About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Back to Top ↑
  • Il video del giorno su Megamusic

  • Megamusic su Facebook

  • Megamusic è su Twitter