Published on Giugno 13th, 2014 | by Antonio Tortolano

Oltre le apparenze. Megamusic intervista i Moody

Oltre le apparenze è il secondo album dei Moody, band lombarda che torna sulla scena discografica dopo il buon riscontro ottenuto con Let’s Party. Il nuovo lavoro è composto da dieci brani inediti, tra cui spicca Ipnosi, una sorta di “danza del corteggiamento”  e tre cover che alternano momenti rock a ballad suggestive. Il disco nasce grazie a un progetto di crowdfunding. Alcuni pezzi del gruppo lombardo sono diventati celebri grazie a  campagne pubblicitarie, famose anche all’estero. I Moody sono: DiMo  Mariano Dimonte (frontman), Nino Maggioni (chitarra), Emanuel Bisquola (basso), Francesco Calabretti (batteria).

 Oltre le apparenze è uscito da qualche settimana. Quale riscontro state ottenendo?

Come sospettavamo entrare nel circuito dei Network è davvero difficile se non impossibile. Poi il nostro singolo Ipnosi non è del tutto “in linea” con ciò che passa oggi in radio, però abbiamo grossi riscontri in rete e ne siamo molto contenti. Tra poco tornerà lo spot Infasil con la nostra versione di I’ve got you under my skin quindi…ci siamo!
L’amore è spesso protagonista di tante canzoni italiane e non solo. In questo album è un sentimento che viene visto da diversi punti di vista. Come è nata questa idea?

In generale sicuramente ci piace scrivere d’amore e ancora più in generale forse le più belle canzoni di sempre sono canzoni d’amore. Detto questo però ci piace anche spostare l’attenzione e scrivere anche di altre cose, altri sentimenti. Ad esempio Cattiva non è propriamente una canzone d’amore, è più una descrizione di uno stato mentale: spesso i testi che scriviamo sono autobiografici. Poi basta cambiare il soggetto e il punto di vista cambia totalmente, ma nulla vieta all’ascoltatore di immedesimarsi nel protagonista della storia e sentirsi parte vera e propria della situazione narrata…
” Eva non ha nessun ricordo e il suo pianto…oggi è un grido di dolore che si leva d’asfalto e dal cemento …e il suo canto è un lamento di dolore che non resterà in silenzio…lei è Cattiva ma nei suoi occhi c’è la voglia, quella voglia di cambiare questo mondo…che non l’accetterà mai…”. E’ un testo che ci rappresenta molto, probabilmente siamo Noi i Cattivi della situazione.
Tutta l’idea del disco ruota comunque intorno all’amore e usiamo tante sfumature per rappresentarlo col nostro modo semplice ma non banale (speriamo!).  Anche la scelta della grafica fatta con Gabriele Buttafuoco (Phasya Graphic) che ormai ci affianca stabilmente è stata molto mirata: un cuore (simbolo dell’amore) ma non il solito cuore fatto di mille sfaccettature e spigoli da affrontare e analizzare.
 E’ Ipnosi il pezzo a cui siete maggiormente legati?

In verità è uno dei più recenti. Difficile dire a quale brano siamo più legati, venendo quasi tutti da momenti creativi e emozionalmente forti ogni brano ha una sua storia e dentro di noi “risuona” in maniera diversa a seconda dei momenti.  Io personalmente sono davvero molto legato ad Oltre Le Apparenze.

In tempi di crisi, anche dell’industria discografica, quanto è importante un’operazione,come la vostra, legata al crowdfunding?

E’ molto importante, sta segnando secondo noi un momento di svolta e speriamo che in molti se ne rendano conto presto: è un’operazione che permette all’artista di avvicinarsi molto di più al proprio ascoltatore, di renderlo partecipe del progetto, quasi a farlo diventare parte integrante di esso.
E’ un progetto di condivisione e per noi emergenti di condivisione soprattutto di emozioni.

Oltre le apparenze. Qual è il messaggio principale che deve venir fuori da questo lavoro?

Sicuramente che “…prima di giudicare bisogna pensare e soprattutto andare OLTRE…” (tra virgolette perchè citiamo un nostro brano “Collegare il cervello prima dell’uso”).

La vostra band italiana preferita e perchè?

Ci piacciono molto i Subsonica, per lo stile mai scontato, i testi sempre molto curati, i suoni bellissimi. 
Seguiamo i Negramaro e ne condividiamo la passione legata ai Muse/Radiohead…Personalmente invidio il modo di scrivere i testi di Giuliano. Storicamente i Matia Bazar all’inizio della loro carriera quando scrissero pezzi incredibili come “Vacanze Romane” con una voce incredibile come quella della Ruggiero.

Qual è il vostro rapporto con il pubblico, specie nell’era dei social?

Davvero molto intenso: ci piace interagire con loro e ci accorgiamo che ogni singola persona che riesci a far appassionare al progetto lo arricchisce di sensazioni e punti di vista che ci permettono di crescere in maniera costante. Il difficile è il fatto che sembra quasi sempre tutto usa e getta e quindi non essendo 24 ore al giorno sul progetto Moody a volte diventa difficile, però ce la stiamo facendo!

 Qual è lo scenario futuro, secondo voi, della musica indipendente?

Difficile immaginarlo perchè uno dei problemi fondamentali è la poca interazione tra le realtà indipendenti, ci si aiuta veramente poco e questo crea un limite al potenziale, invece secondo me, infinito della rete…
Fare rete tra band è il nostro sogno, band anche molto diverse tra loro ma che mettano a disposizione degli altri il proprio lavoro, in una continua interazione. Vedremo.

E i progetti futuri dei Moody?

Ora pensiamo all’uscita di Oltre Le Apparenze e vogliamo lavorarci bene per almeno un anno a livello promozionale. Nel frattempo si continua a scrivere, pensando un pò all’estero. Non ci dispiacerebbe “provare” della scrittura in inglese, in fondo con Let’s Party abbiamo girato l’Europa. Ci butteremo anche in quest’altra avventura.

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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