interviste

Published on Gennaio 12th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Megamusic intervista Antonella Lo Coco

A Londra la chiamano Koko, in Italia più semplicemente Antonella. Ma su una cosa mette tutti d’accordo: la sua voce. Parliamo di Antonella Lo Coco che dopo un’importante esperienza londinese è tornata sulle scene musicali in autunno prima con Optional (Agidi/Artist First) e poi insieme ad Emis Killa con Che abbia vinto o no, che ha fatto parte della colonna sonora del nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il terzo posto raggiunto nella quinta edizione di X Factor è stato un passaggio significativo nella crescita artistica di Antonella Lo Coco, che però non si è certo fermata agli applausi ottenuti su quel palco. Dopo essere stata giudice di Io canto e l’uscita dell’album Geisha,  la voglia di sperimentare l’ha portata in Inghilterra dove sono nate collaborazioni di spessore. Presto uscirà il nuovo album, nell’attesa abbiamo intervistato l’artista nata in Sicilia ma cresciuta in terra emiliana.

Antonella, come è nata la possibilità di collaborare con Emis Killa per la colonna sonora di Il ricco, il povero e il maggiordomo?

E’ nato tutto l’estate scorsa. Stimo molto Emis, mi piacciono i suoi testi e credo che il rap sia la versione moderna della canzone d’autore. Sono entrata in contatto con il suo staff dopo aver assistito a un suo concerto  e alla fine è arrivato “Che abbia vinto o no”.

Hai lavorato a stretto contatto con Emis?

Abbiamo lavorato separatamente ma si è creato comunque un forte feeling. Appena ho sentito la sua parte, ho trovato ispirazione per la mia che ho scritto insieme a Valerio Carboni. E’ un brano creato appositamente per il film, che devo dire è una pellicola molto attuale che parla della realtà riuscendo a far riflettere e allo stesso tempo divertire. Poi è nato il videoclip, che ovviamente racconta la canzone. Un bambino che sogna, noi lo incoraggiamo fino ad esaudire le sue più grandi aspettative.

A proposito di rapper, cosa ne pensi di Fedez giudice a X Factor? Ti è piaciuto?

Penso che lui abbia voluto sperimentare qualcosa di nuovo e ci è riuscito, portando una sorta di rivoluzione. Ho avuto la sensazione che cercasse qualcuno in cui credere veramente al di là dei gusti degli altri giudici o del pubblico. Prendiamo l’esempio di Vivian che aprirà i suoi concerti ma che nel programma è uscita di scena presto. Questo credo sia un aspetto davvero positivo.

Che differenze noti tra l’X Factor a cui hai partecipato e quello da poco concluso?

La mia edizione è stata la prima trasmessa da Sky. Ovviamente lasciando la Rai e passando sulla pay tv c’è stato un calo degli spettatori. Poi si sono resi conto del potenziale altissimo che avevamo tra le mani ed  è nato uno show dove tutto è curato nei minimi dettagli e nulla viene lasciato al caso. Credo sia questo il segreto del successo di questo talent. E ultimamente ho notato delle differenze anche nelle scelte musicali. Penso a Madh, che ha ottenuto grandi risultati all’interno del programma e sta facendo bene anche fuori, che però non ha portato brani, come dire popolari. Anche questa è stata una scommessa vinta.

Quanto è stata importante per te l’esperienza londinese?

A Londra ho vissuto momenti belli e intensi. Un’esperienza fantastica in una città che mi ha ispirato e dove mi è venuta voglia di cercare nuove sonorità e sperimentare. Ho lavorato con Dimitri Tikovoi, Charlie Rapino e gli Electric ed è nato Optional. Londra è la musica e spero di realizzare lì cose importanti che possano arricchirmi costantemente e dare un’impronta importante alla mia carriera.

Qual è il messaggio di Optional?

Lancio un messaggio semplice: Chi cerca di spegnere i tuoi sogni è soltanto un optional. Devi imparare a farne a meno.

Cosa ne pensi dell’attuale momento dell’industria discografica? Meglio le major o le indipendenti?

Sono stata sotto contratto della Sony, è stata un’esperienza importante ma poi mi sono accorta che non ero una loro priorità. Ora sto facendo un altro tipo di percorso. Ritengo che le indipendenti possano notevolmente crescere e soprattutto meglio pochi ma buoni. Un artista deve poter essere valorizzato e non essere soltanto un numero.

Non senti di aver raccolto meno finora rispetto alle tue grandi potenzialità? 

Sto costruendo un cammino di un certo tipo. Mi sento una persona fortunata, ho avuto la possibilità di avere una buona visibilità grazie a un talent e comunque di fare già diverse esperienze musicali prima e dopo di X Factor. Poi c’è stata Londra e ora confido in tante altre cose belle. Sto lavorando per arrivare a quel qualcosa in più.

E Sanremo ti piacerebbe?

Certo, per la carriera di un cantante, quel palco è un passaggio significativo. Vedremo cosa accadrà in futuro.

Con chi ti piacerebbe duettare o comunque lavorare in campo artistico?

Ci sono diversi nomi, su tutti Elisa che in passato mi ha dato la possibilità di aprire due suoi concerti, i Negramaro e Fiorella Mannoia.

Progetti futuri?

Nel 2015 uscirà il mio nuovo album e poi ho voglia di tanti live. Il contatto con il pubblico è un qualcosa di unico.

 

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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